Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, il tonfo inatteso
Al Penzo arriva un secco ko con il Novara: primo tempo impalpabile, non basta la reazione rabbiosa della ripresa. Inzaghi: «La serie B è questa: che ci serva da lezione»
Un primo tempo degno del miglior Dario Argento condanna il Venezia alla seconda sconfitta al Penzo. Non basta infatti una ripresa all’arma bianca per recuperare una partita che poco dopo la mezz’ora si era già messa terribilmente in salita per gli arancioneroverdi, annebbiati nelle idee e dei movimenti, mai pericolosi, in ritardo nei contrasti e prevedibili.
«Ho sostituito Zampano, ma potevo cambiarne dieci, c’era solo l’imbarazzo della scelta», dice a fine gara Pippo Inzaghi. «Le giocate del Novara hanno fatto sembrar il primo tempo più brutto di quello che è stato», spiega il capitano Maurizio Domizzi. Ma le prime avvisaglie, a sentire il mister lagunare, c’erano già state venerdì: «Non mi erano piaciuti, ma era il primo allenamento che sbagliavano in un anno e mezzo, pensavo che la cosa fosse passeggera. E invece...». Invece il Venezia è entrato in campo troppo molle e brutto per essere vero e, soprattutto, per fermare una squadra che ha guadagnato 15 dei suoi 21 punti fuori casa. «Non eravamo noi, abbiamo regalato un tempo, loro sono stati bravi a concretizzare», ammette il regista Simone Bentivoglio. Pronti, via e il Venezia si presenta in campo senza Modolo, tenuto fuori per un affaticamento muscolare e sostituito da Bruscagin. «Ma non aggrappiamoci alle assenze, è da deboli», sintetizza Inzaghi. L’equilibrio viene spezzato al 30’ quando Da Cruz evita Domizzi ed entrato in area va ad incrociare mettendo la palla nell’angolo alla destra di Audero.
La reazione stenta e dopo 7 minuti arriva il colpo da ko con Dickmann, che vince il contrasto con Garofalo e mette il pallone sotto la traversa. Inzaghi anticipa i cambi senza aspettare l’intervallo, toglie Zampano già ammonito e inserisce Marsura per puntare sulla velocità, ma il numero 17 non incide (l’unica cosa che riesce a fare è beccare un giallo farsi per simulazione). «Non era mai successo, abbiamo sbagliato tutto — allarga le braccia Superpippo — se abbiamo questo atteggiamento diventiamo una squadra normale, per questo tengo tutti continuamente sulla corda. Per fare bene dobbiamo andare oltre le nostre possibilità». Lo ripete dall’inizio del campionato come un mantra e la gara di ieri lo ha evidenziato in tutta la sua semplicità. Il secondo tempo infatti è un’altra partita: il Venezia è quello di sempre, anzi meglio, ci prova in continuazione anche se spesso i cross in mezzo all’area sono imprecisi o preda dei difensori piemontesi. Dopo due minuti Falzerano colpisce la traversa a botta sicura.
I tremila del Penzo (davvero pochi per una squadra che da inizio campionato staziona in zona playoff) ci credono. Bruscagin salva sulla linea nel capovolgimento di fronte, ma è solo un episodio nell’assedio lagunare. Pinato prima di testa e poi dal limite manda fuori, Falzerano trova l’angolino giusto dopo un paio di finte e riapre la partita. Ci prova Bentivoglio dal limite ma Benedettini devia in angolo, Geijo manca incredibilmente la deviazione davanti alla porta a due passi dal portiere, Golubovic salva sulla linea dopo un batti e ribatti. C’è spazio anche per Audero che evita il peggio prima su Da Cruz e poi su Di Mariano, ma nulla può fare al 94’ sul contropiede micidiale degli ospiti che porta Macheda ad appoggiare in rete il 3-1.
«Abbiamo fatto un ripresa straordinaria ma non è bastata: questa è la serie B, ci serva da lezione», dice Inzaghi. E la prossima sfida sarà in casa del Palermo capolista. «Ben venga, avremo maggiori stimoli», promette Bentivoglio.