Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Maria, le emozioni di una storia umana «Lei», l’ultimo romanzo di Veladiano, è incentrato sulla vicenda della madre di Gesù

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Lei perentoria­mente si intitola il romanzo di Mariapia Veladiano (Guanda, 17 euro) che dà voce a Maria, madre di Gesù, per dare conto della sua attesa del figlio, della di lui nascita e di quel che avvenne negli anni successivi sino al giorno nel quale morì crocifisso, anzi meglio, per lasciare alla sua voce il ricordo di quell’esperienza, dei molti sentimenti e delle inquietudi­ni e delle riflession­i che suscitò.

Non è un testo narrativo, se non sommariame­nte, perché la scrittrice dà ovviamente per conosciuta la vicenda, piuttosto un’intima memoria lirica, in prosa e in versi, nella quale riscoprire la straordina­rietà di un’avventura quasi sovrumana e le emozioni che la accompagna­no, un canto che si aggiunge ai tanti altri che la tradizione cristiana ci ha consegnato insieme alla varietà di un’iconografi­a, che dall’Annunciazi­one arriva sino alla Pietà, con una ricchezza di situazioni e di temi che ha animato la storia sacra e acceso la fantasia dei fedeli nel perenne rinnovarsi del culto mariano, insieme terragno come nessun altro ma anche sublime, popolare e domestico, ma anche profondame­nte La scrittrice vicentina ha scritto «Il tempo è un dio breve» (Einaudi, 2012), nel 2013 è uscito «Messaggi da lontano» (Rizzoli) e del 2016 è «Una storia quasi perfetta» (Guanda editore) nobile e spirituale.

Lei prende subito la parola, ben cosciente di quanto intanto è successo nel corso dei secoli e dei millenni; è - riconosce- umile e orgogliosa a un tempo, «una donna corale. Un’opera collettiva... scritta da uomini e donne di ogni tempo»; «come l’aria che si respira, l’acqua che dà vita, l’abbraccio di cui si ha bisogno» appartiene a ciascuno e a tutti, «ancora e per sempre»: «sono madre e non c’è fine al desiderio di essere figli».

Maria è una donna semplice che ha condiviso il destino femminile, diventando­ne una testimone esemplare, anzi quanto più la sua vicenda è unica, tanto più ricalca le orme di ogni altra; «sorella di tutte le madri» ripete il loro itinerario di gioia e di sofferenza, la loro metamorfos­i nell’altro che verrà, fino alla disperazio­ne di assistere alla sua morte atroce e terribile - «il male di un figlio che muore è oltraggio al cospetto dell’uomo e di Dio» - e quindi al mistero della resurrezio­ne.

Nei Vangeli e nei ritratti non ride mai, tesa e severa nel suo impegno materno carico di responsabi­lità e di dolore, affannata, senza comprender­e il suo destino speciale - «sono la madre che ha amato senza capire» -, riconosce che ciò nonostante è stata felice, «felice della felicità che arriva come una sorpresa», che anche lui «è stato un bambino felice», perché «la vita è questo servire la vita, servire e amare la vita è accogliere la gioia che viene e il tempo in cui gioire è impossibil­e».

Ricordate le parole che Jacopone mette in bocca a Donna De Paradiso..., cariche di amore e pietà, invocanti come una preghiera: «Figlio bianco e vermiglio,/ figlio senza simiglio,/ figlio, a chi m’apiglio?/ Figlio, pur m’hai lassato!/... Figlio dolze e placente,/ figlio, hatte la gente/ malamente trattato»; ecco, quelle di Veladiano posseggono uguale immediatez­za espressiva, la stessa forza amorosa, identica pena e ansia di misericord­ia: la maternità non è una scelta o un progetto, piuttosto si apparenta al dono, alla grazia, perché il figlio «non è mai stato nostro» e non è «per noi».

«La vita che arriva cambia il mondo» spiega a se stessa Maria, perché essa giunge nelle nostre mani senza che sia stata «opera nostra», «arrivata come arriva la vita», e a noi resta di «amare anche senza sapere», tocca di «fare quello che è giusto anche senza sapere tutto»: Veladiano riesce a dare voce a Lei senza perdersi nelle astrazioni di una riflession­e teologica, parlando in tono intenso, ma restando vicina, per quanto è possibile vicina, alla nostra esperienza quotidiana, alla sensibilit­à che ci appartiene, moderna cioè, nello sforzo di restare coi piedi per terra, prima di essere assunta altrove.

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(nella foto grande) «Lei» (Guanda, 17 euro) è l’ultimo romanzo di Mariapia Veladiano

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