Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Camion fermo in avaria militare dell’esercito lo tampona e muore

- E.Bir.

La prima segnalazio­ne alla polizia stradale è arrivata alle 16: un camion fermo sulla prima corsia della A4 per un guasto ai freni. Alle 16.15, mentre i soccorrito­ri stavano arrivando, la seconda chiamata: una Mercedes aveva tamponato il camion. L’impatto è stato talmente violento che l’auto si è incastrata per metà sotto il mezzo pesante e per il conducente, un militare dell’Esercito, non c’è stato niente da fare. L’automobili­sta, Giovanni Frigioni, 37enne di Fontanelle, è morto sul colpo. La tragedia si è consumata ieri lungo l’autostrada A4, a un chilometro di distanza dal casello di Meolo. Il militare, che viveva in via Garibaldi insieme alla compagna, viaggiava in direzione Venezia a bordo di un’auto che si era regalato la scorsa estate, in occasione del suo compleanno. Secondo una prima ricostruzi­one della polstrada di San Donà, sembra non si sia accorto in tempo che un autotreno sloveno stava occupando la prima corsia. Il camion era fermo per un’avaria e l’autotraspo­rtatore, visto che i freni erano guasti, non era riuscito a spostarsi lungo la corsia di emergenza. La Mercedes di Frigioni è finita dritta sotto il mezzo pesante e lui non ha avuto scampo. I primi a lanciare l’allarme sono stati gli automobili­sti di passaggio, che hanno compreso subito che le condizioni del 37enne erano critiche. Non si muoveva ed era incastrato nell’abitacolo. Sul posto è atterrato anche un elicottero del Suem 118 ma il medico, nonostante i tentativi di rianimazio­ne, non ha potuto fare altro che constatarn­e il decesso. L’automobili­sta era rimasto intrappola­to tra le lamiere, sotto l’autotreno, ed è stato liberato solo più tardi dai vigili del fuoco. Giovanni Frigioni, che gli amici più stretti e i parenti chiamavano «Vanni», era originario di Avezzano, in provincia de L’Aquila e lascia anche un figlio. L’incidente ha mandato nel caos il traffico. Alle 17.30 la circolazio­ne scorreva lentamente sulla corsia di sorpasso, l’unica lasciata libera mentre i vigili del fuoco, intervenut­i con tre mezzi tra cui l’autogru, lavoravano. Si è comunque formata una coda di sei chilometri verso Venezia.

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