Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fisco e tangenti, chiusa l’inchiesta Un altro finanziere indagato dai pm
De Franchis accusato di rivelazione di segreto e assenteismo, come Corrado
C’è un secondo finanziere indagato nell’inchiesta sulle tangenti nell’Agenzia delle Entrate. Non per aver incassato soldi e regali – come, secondo l’accusa, il colonnello Vincenzo Corrado, arrestato nel blitz del 16 giugno scorso – ma per aver aiutato il fratello commercialista ad avere informazioni riservate dell’Agenzia e per assenteismo. Nei giorni scorsi i pm Stefano Ancilotto e Stefano Buccini hanno chiuso la maxi-indagine nata dalle accuse nei confronti dei dirigenti dell’Agenzia Elio Borrelli, Massimo Esposito e Christian David di aver incassato mazzette da svariati imprenditori in cambio di «sconti» sulle sanzioni fiscali. E l’elenco degli indagati si è allungato con 5 nomi in più, tra cui quello di Antonio De Franchis, fino a tre anni fa alla guida dei finanzieri dell’aeroporto Marco Polo, ora a Palermo. A De Franchis i pm contestano da un lato il reato di accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione di segreto d’ufficio, dall’altro quello di falso e truffa ai danni dello Stato: nel 2016 il colonnello, su richiesta del fratello Daniele, avrebbe chiesto a David di svolgere alcune ricerche nell’anagrafe tributaria; tra l’agosto del 2016 e il giugno del 2017, sarebbe invece stato «pizzicato» per ben 78 volte in posti diversi dal luogo di lavoro, pur segnandosi presente.
Lo stesso reato «nuovo» è contestato anche a Corrado, che per 24 volte, tra novembre 2015 e giugno 2017, avrebbe incontrato persone che non c’entravano nulla con il suo servizio, a volte addirittura segnandosi uno straordinario. Corrado dovrà rispondere di altri 7 capi d’imputazione: due episodi di traffico illecito di influenze (inizialmente era contestata la corruzione), in quanto con la commercialista trevigiana Tiziana Mesirca avrebbe aiutato gli imprenditori veneziani Paolo Maria Baggio e Paolo Tagnin ad ottenere uno sconto da David in cambio di denaro e orologi e la stessa cosa avrebbe fatto con Albino Zatachetto e Giuseppe Milone, ex dirigenti di Cattolica Assicurazioni; un episodio di induzione indebita nei confronti di Pietro Schneider, imprenditore friulano, insieme al collega Massimo Nicchiniello; e infine l’aver rivelato informazioni dell’anagrafe tributaria a tali Fabrizio Paulin e Nicoletta Regazzo, anche loro indagati. Di aver chiesto visure illecite è accusata pure l’avvocatessa padovana Lorenza Cracco.
La procura ha stralciato coloro che hanno confessato, tra cui i dirigente del fisco Borrelli ed Esposito, gli imprenditori Baggio, Tagnin, Milone, Aldo Bison e i due figli, il giudice tributario Cesare Rindone e il commercialista Augusto Sartore, destinati a patteggiare. Per le uniche due accuse di corruzione che il riesame aveva confermato a Corrado e David, sui casi Baggio Trasporti e Cattolica, chiederà il giudizio immediato: in questo modo i due e Zatachetto, resteranno altri 6 mesi ai domiciliari.