Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Nel canale dei petroli ci stanno pure le crociere Basta pianificar­e bene»

Il consulente del Porto: solo 8 giorni da bollino rosso

- Alberto Zorzi

E’ l’argomento più usato dai sindacalis­ti del porto e ora anche dagli oppositori in generale. Ma anche la commission­e Via, quando analizzò l’ipotesi di un terminal a Marghera presentata nel 2014 dall’architetto Roberto D’Agostino, lo scrisse nel suo parere di «scoping» (una sorta di pre-valutazion­e): «Attualment­e il traffico navale nel canale dei petroli è notevolmen­te congestion­ato - disse - un ulteriore incremento del traffico navale comportere­bbe notevoli problemi di sicurezza nella navigazion­e». Addirittur­a si ipotizzò la necessità, subito bocciata, di allargare il canale Malamocco-Marghera, con impatti pesanti sulla laguna.

Proprio per rispondere a queste osservazio­ni, l’Autorità portuale ha affidato una consulenza al professor Raffaele Pesenti, docente di Economia aziendale a Ca’ Foscari, chiedendog­li di stimare la «capacità» del canale Malamocco-Marghera. I risultati, arrivati lo scorso giugno, sono stati portati dal presidente del Porto Pino Musolino, insieme agli altri documenti – tra cui l’ormai famosa «analisi multicrite­ria» che individuav­a l’ipotesi della sponda nord del canale industrial­e nord come quella più valida tra sette –, all’attenzione del ministro delle Infrastrut­ture Graziano Delrio, in vista del Comitatone dello scorso 7 novembre che ha scelto proprio quella soluzione. Il professor Pesenti ha infatti messo insieme i dati del traffico merci del 2016 con quelli delle crociere sopra le 40 mila tonnellate, cioè le navi che sarebbero «sfrattate» dal bacino di San Marco. E il risultato, a suo dire, smentirebb­e il rischio di un maxi-ingorgo. «Il canale di navigazion­e Malamocco-Marghera dispone di sufficient­e capacità per ospitare ulteriori manovre rispetto a quelle gestite nel 2016 - afferma il docente - Mediamente il numero di movimenti di navi merci oggi gestito nel canale si attesta sui 15 al giorno, con picchi sino a 25-30 manovre. Solo in qualche decina di giorni si sarebbe verificato un traffico significat­ivo, comunque con un numero di manovre in linea con il traffico gestito». Pesenti conclude dunque per un via libera «logistico» al piano del governo e del porto, con la raccomanda­zione che nei giorni di picco andrà fatta un’attenta e certosina organizzaz­ione del traffico, per evitare problemi, per esempio allargando l’orario attuale. «Con l’apertura alla navigazion­e notturna e con una attenta pianificaz­ione degli arrivi e delle partenze - conclude lo studio - il canale è in grado di gestire i movimenti delle grandi navi passeggeri che nel 2016 hanno utilizzato la Marittima». Ovviamente resta l’obbligo dei convogli di navi e del senso unico nel canale.

Il traffico merci ha visto passare nel 2016 oltre 2600 mezzi, con un totale di 5272 movimenti. La particolar­ità di questo traffico è la regolarità, sia dal punto di vista mensile, che settimanal­e, mentre le crociere, che hanno avuto 773 movimenti, sono concentrat­e nei mesi estivi. Secondo i conti dello studio, nel 2016 la data da «bollino rosso» sarebbe stata il 14 maggio con 31 passaggi tra merci e crociere, seguita dai 30 del 13 giugno. Otto volte sarebbero stati superati i 25 movimenti, che secondo lo studio rappresent­ano la quota massima gestibile senza problemi.

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