Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pearl Jam, il ritorno La band grunge in giugno a Padova

La band di Eddie Vedder sbarcherà allo Stadio Euganeo di Padova il 24 giugno, unica data a Nordest. Gruppo storico del grunge, salirà sul palco la formazione di sempre. L’ultimo disco in studio è «Lightning Bolt» di quattro anni fa

- Francesco Verni

«L’Italia era come la luna quando abbiamo iniziato 20 anni fa. E ora abbiamo il nostro posto sulla luna, quindi grazie a tutti voi per questo». Era il 6 luglio del 2010. A dirlo davanti a 40mila persone, raggiante come un sole d’estate, Eddie Vedder sul palco dell’Heineken Jammin’ Festival di Venezia.

Dopo 7 anni i Pearl Jam, band simbolo del grunge, torneranno in Veneto, allo Stadio Euganeo di Padova il 24 giugno (info www.zedlive.com).

Una notizia atomica per chi ama il rock, per chi ha sempre sognato di vedere il gruppo di Seattle dal vivo, o per quelli che li hanno già applauditi e non vedevano l’ora di rifarlo. Prima dell’Heineken, memorabile, per molti aspetti, fu il concerto del 16 settembre del 2006 all’Arena di Verona, segnato da un acquazzone interminab­ile. Più recentemen­te, a Nord Est, la band di Vedder aveva suonato allo stadio di Trieste nel 2014.

Ora i Pearl Jam hanno scelto di tornare in Italia per tre date dell’«Europe Tour Live 2018»: il 22 giugno all’I-Days di Milano, il 24 a Padova e il 26 all’Olimpico di Roma. Sul palco ci saranno sempre loro, uguali nella formazione dal 1990: Eddie Vedder, voce e chitarra, Stone Gossard, chitarra ritmica, Mike McCready, chitarra solista, Jeff Ament, basso, e Matt Cameron, batteria, quest’ultimo arrivato nel ‘98. A loro durante i live, da quindici anni, si aggiunge anche Kenneth «Boom» Gaspar, tastiere e organo Hammond.

Il gruppo è uno dei quattro big del «Seattle sound», il cosiddetto grunge. L’unico che nel 2017 si potrà ancora vedere nella formazione originale. I Nirvana dopo la morte di Kurt Cobain non esistono più, gli Alice in chains, anima più heavy del genere, non sono più gli

stessi dopo la scomparsa del frontman Layne Staley nel

2002, i Soundgarde­n, che nella musica incorporav­amo suggestion­i metal e punk, hanno subito quest’anno un lutto definitivo, il suicidio del cantante Chris Cornell. Ora rimangono solo loro, i Pearl Jam, fondati a Seattle nel 1990. Con gli oltre

85 milioni di dischi venduti, sono, dagli anni Novanta, una della band di maggiore successo della musica mondiale. Sull’ampia strada del «Seattle sound» hanno scelto di proseguire il sentiero segnato dal rock «classico» fin dal primo album «Ten», uscito nel 1991 e rimasto in classifica per oltre due anni, certificat­o con 12 dischi di platino. «Vs», il secondo disco in studio, è arrivato solo un anno dopo e nella prima settimana di pubblicazi­one ha venduto un milione di copie. La storia discografi­ca dal 1994 al 2009 è raccontata con «Vitalogy», «No code», «Yield», «Binaural», «Riot Act», «Pearl Jam» e «Backspacer». L’ultimo disco pubblicato in studio, il decimo, è arrivato nei negozi di dischi nel 2013, «Lightning bolt».

Ma il fuoco delle canzoni dei Pearl Jam brucia di un’intensità da altoforno proprio nelle performanc­e live, diventate ormai leggendari­e. Anche se Eddie Vedder non si arrampica più sui supporti dei fari con addosso una camiciona di flanella a scacchi, sono in molti a giurare che lo spirito del rock più puro si possa ancora trovare solo a un concerto dei Pearl Jam.

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Voce Eddie Vedder, leader e cantante dei Pearl Jam
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