Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Prosecco Docg, fatturato oltre i cinquecent­o milioni E decolla anche il «Bio»

Spinta green (più 20%) per il Docg

- Pigozzo

Sono 93 i milioni di bottiglie di «prosecco superiore» o Docg, vendute nel 2017. Un’impennata dal sapore green. Il dato gemello, contenuto nel Rapporto economico annuale curato dal Centro studi di distretto, parla di un 20% in più produttori bio nel 2016 rispetto al 2015. Merito anche della forte crescita a valore (+37%) e a volume (+32%).

Prosecco Docg, impennata nella vendita del biologico. Aumentano le aziende che lo imbottigli­ano, aumentano le richieste del mercato e ormai il protocollo viticolo, ossia il vademecum per le buone prassi ecologiche in vigna, è seguito dall’84% delle aziende.

Sono questi i nuovi trend che sintetizza­no le 145 pagine del Rapporto economico annuale curato dal Centro studi di distretto e coordinato scientific­amente dal Cirve dell’Università di Padova: è il masterplan che racconta il mondo delle bollicine di collina da più di una decade e che a fine anno traccia la strada verso il futuro. Ed è già una notizia che si parli di metodi di viticoltur­a, prima ancora che di occupazion­e o di numeri in crescita. Il tema è peraltro attuale per via delle recenti polemiche legate all’uso del glifosato, di cui ha parlato il tanto contestato servizio di Report, ma anche per la concomitan­za dell’estensione della possibilit­à di utilizzo della sostanza chimica che secca l’erba per altri cinque anni, prolungame­nto deciso dall’Unione Europea.

Per questo la Docg, con il suo presidente Innocente Nardi, vuole mostrare il proprio lato green prima ancora di vantare la crescita nell’imbottigli­ato, che si stima in 93 milioni di bottiglie nel 2017, +3%, con annesso un fatturato da 521 milioni di euro a +6%, spinto dall’estero (la crescita ha raggiunto i 180,9 milioni di euro, + 14%). «Noi sconsiglia­mo l’uso del glifosato a tutti, in cinque comuni è persino bandito», dice Nardi. «Il Conegliano Valdobbiad­ene è una terra ricca di valore e bellezza da preservare e gestire con cura e attenzione, la nostra priorità è la sostenibil­ità e la valorizzaz­ione dei nostri terroir».

I dati sul biologico sono positivi e li ricorda Vasco Boatto, professore ordinario dell’Università di Padova: «Oltre al Prosecco prodotto seguendo il nostro protocollo, il 13% è imbottigli­ato secondo i dettami della lotta integrata e il 3% secondo i paradigmi produttivi del biologico, biodinamic­o e protocolli di sostenibil­ità».

Nel 2016 il numero di imprese che imbottigli­ano biologico risultano in aumento del 20% rispetto al 2015, una tipologia che ha dimostrato una forte crescita a valore (+37%) e a volume (+32%). Il biologico è cresciuto soprattutt­o nel mercato italiano con una quota di oltre il 50% a volume. Sui mercati esteri, si registrano performanc­e altrettant­o interessan­ti.

Nardi Noi sconsiglia­mo l’uso del glifosato, in cinque comuni è persino bandito

In particolar­e, la Germania si conferma la prima nazionale importatri­ce con il 34% della quota a valore.

Proseguend­o nell’analisi degli approcci «sostenibil­i», si registra una crescita degli interventi di sistemazio­ne idraulica e agraria del terreno per preservare gli elementi di pregio del paesaggio vitivinico­lo. Un esempio? Il dato sulla piantumazi­one in prossimità dei vigneti di nuove formazioni di alberi ed essenze arbustive volte ad arricchire la biodiversi­tà del paesaggio e dell’ecosistema viticolo: coinvolta una azienda su tre. Questi nuovi investimen­ti hanno portato anche all’impianto di siepi, che esercitano, oltre al ruolo di mitigazion­e della deriva dei prodotti antiparass­itari, un maggior livello di tutela del paesaggio.Un elemento, questo, ricordato dal professor Severino Salvemini, economista della cultura e professore ordinario università Bocconi. Il dato di fatto è quello che le vendite dirette delle aziende salgono del 6%, grazie ad un +12% nell’enoturismo, segmento economico in questi giorni al centro di una riforma normativa a livello nazionale. «All’orizzonte c’è sempre il riconoscim­ento Unesco – chiude il professor Salvemini – e con esso la narrazione di un territorio che deve essere sempre più in sintonia con le richieste del turismo enologico per sfruttare l’enorme visibilità mondiale che potrà vantare».

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Green Il Rapporto economico annuale del Centro studi di distretto coordinato dal Cirve dell’Università di Padova conferma: piace sempre più il prosecco bio
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