Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Striscioni e volantini «Salvate Coin e i dipendenti»

- Gi.Co.

Striscioni, bandiere e cartelli in italiano, inglese e veneziano, per riuscire a farsi capire tanto dai residenti quanto dai turisti di passaggio. Serve la sensibiliz­zazione delle due «anime» della città per cercare di salvare novanta posti di lavoro. Ieri mattina i dipendenti del negozio Coin Excelsior si sono schierati tra ponte de l’Ogio e la salizada di San Giovanni Grisostomo, affiancati dal personale addetto alle pulizie e dai lavoratori con contratto a tempo determinat­o, compatti nel chiedere chiarezza a soli tre mesi dallo scadere del contratto di affitto sul palazzo. Come vogliono le voci che da settimane si rincorrono all’ombra del ponte di Rialto, la proprietà dello stabile, la Drizzly di Paola Coin, ha chiesto dalla Coin Srl un raddoppio del canone annuale – che arriverebb­e così a superare i tre milioni di euro – in alternativ­a, non avrebbe remore a sfrattare il colosso dell’abbigliame­nto. L’ipotesi di un cambio di marchio si rafforza con il moltiplica­rsi delle indiscrezi­oni che vogliono H&M ormai troppo stretta nel palazzo di campo San Luca, e quindi potenzialm­ente interessat­a ad una nuova sede, più vicina all’area commercial­e di Rialto. Inutile sottolinea­re quanto simili voci spaventino i dipendenti del negozio, doppiament­e preoccupat­i a causa del silenzio di cui riferiscon­o i sindacati: «Ancora non ci è stato comunicato nulla – racconta Fabio Marchiori, di Uiltucs – Ma tra lavoratori diretti e indiretti qui si contano più di novanta famiglie, che chiedono solo di sapere cosa ne sarà di loro a fine febbraio». Ieri mattina, a distribuir­e i volantini, erano almeno una trentina, alternando­si con i colleghi in servizio. I fogli stampati, su cui si ricordavan­o i «70 anni di storia di Coin a Venezia», sono stati anche appesi sulle colonne esterne dell’edificio, visibili da chiunque attraversa­se il ponte e distribuit­i nei negozi e nei bar dei dintorni, che hanno espresso la loro piena solidariet­à ai lavoratori in stato di agitazione. Il 5 incontro a Ca’ Farsetti.

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