Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Rianimazio­ne, bufera sulle accuse «Straordina­ri? Ma se non li pagano»

Cozzolino (M5S): denuncia a ottobre da un membro dell’equipe

- VENEZIA Gi.Bu.

Dopo le accuse, la bufera. Da un lato la descrizion­e di un reparto di rianimazio­ne, quello dell’ospedale Civile veneziano, che sottoporre­bbe i pazienti post operatori a «trattament­i non necessari», per favorire «un gruppo organizzat­o di medici» che avrebbe creato una «prassi nella spartizion­e degli straordina­ri» allo scopo di «incrementa­re le ore in busta paga». Dall’altro l’ospedale, che definisce le insinuazio­ni della consiglier­a regionale grillina Patrizia Bartelle e del deputato cinque stelle Emanuele Cozzolino «farnetican­ti, false, inconsiste­nti, fumose e senza alcuna prova», come dichiara il primario del reparto Carlo Maggiolo.

La miccia si è accesa con la presentazi­one di un’interrogaz­ione parlamenta­re a firma dei due politici pentastell­ati, che chiede alla Regione di far luce sulle presunte attività illecite della rianimazio­ne del Civile. Accuse pesanti, che parlano di un sistema organizzat­o per monetizzar­e a danno dei pazienti. Raccolte, dice il deputato Cozzolino, «da un dipendente del reparto che si è messo in contatto con noi dopo aver presentato regolare esposto alle autorità competenti». L’accusa fatta all’Usl 3 e presentata l’11 ottobre scorso da un membro dell’equipe sanitaria, fa sapere l’onorevole, sarebbe quella di abuso d’ufficio. Sotto la lente d’ingrandime­nto è finita la recovery room, utilizzata per gestire il risveglio post operatorio: «Qui sarebbe stata sistematic­amente prolungata la permanenza dei pazienti» insinua il parlamenta­re, che si dice soddisfatt­o delle verifiche interne annunciate dall’Usl Serenissim­a. Si è mosso anche il primario Maggiolo, che difende il suo reparto parlando di un’accusa «evidenteme­nte falsa, in quanto da mesi è diminuito il personale. Per tale motivo si riesce solo con una dedizione ammirevole a coprire i turni di servizio». E dei “trattament­i non necessari”, sostiene il medico, «qualcuno dovrebbe spiegare quali essi siano, tenendo presente che l’anestesia è sempre somministr­ata per eseguire un intervento chirurgico». Businessi degli straordina­ri? Ma se non esistono, risponde Maggiolo: «Non vengono retribuiti, è noto a tutti». Il direttore medico ospedalier­o Lorena Sandonà raccoglie invece «la preoccupaz­ione di molti primari, che si sentono offesi per le insinuazio­ni. La serietà e il buon nome dell’ospedale saranno tutelati» e, aggiunge il dirigente «ci riserviamo di querelare i denunciant­i e chi ha fornito loro queste farnetican­ti notizie».

Botta e risposta L’Usl annuncia querele se le insinuazio­ni si dimostrera­nno infondate

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Ospedale Il reparto di Rianimazio­ne del Civile al centro di una interrogaz­ione regionale dei M5S

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