Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Dodi sceglie la segreteria unitaria
Neanche un minuto da perdere nel Pd che perde iscritti: oggi alla prima assemblea dei delegati dopo il congresso, il neoeletto segretario del Pd Giorgio Dodi presenterà subito la nuova segreteria. Nomi sotto embargo fino a stamattina, di ufficiale c’è solo la certezza che sarà condivisa come la candidatura unitaria di Dodi, quindi spartita fifty-fifty con i renziani (o quasi: le percentuali potrebbero essere 40 per gli orlandiani che esprimono il segretario e 60 per i renziani che sono articolati in diverse correnti). Coinvolgerà una decina tra debuttanti assoluti e militanti con esperienza, un sapiente mix tra vecchio e nuovo, maggioranza e minoranza che dovrebbe anche fare da «dima» per la nuova segreteria metropolitana Le intenzioni c’erano tutte e alla vigilia dell’assemblea precongressuale col ministro Maurizio Martina, a settembre Gigliola Scattolin aveva annunciato che per cambiare verso ad un partito troppo avviluppato nelle divisioni avrebbe aperto la segreteria solo renziana anche alla minoranza orlandiana. I veti hanno bloccato tutto. la nomina della segreteria veneziana e del presidente dell’assemblea oggi al cinema Dante a Mestre dovrebbe però rimettere carburante nel motore inceppato dell’unità del partito. E pure la cinghia di trasmissione tra Venezia e la segreteria nazionale a Roma da tempo usurata pare sia stata riparata: oggi l’assemblea sarà aperta dal capogruppo alla Camera Ettore Rosato, vicinissimo al segretario e sua ombra durante il tour in treno «l’Italia che riparte» di Matteo Renzi. Per un soffio Rosato non si è incrociato con Andrea Orlando - ministro alla Giustizia e competitor di Renzi alle primarie - che ieri a Forte Marghera ha cenato con 120 iscritti tra segretari di circolo e amministratori: nella fortezza napoleonica è stata messa a punto la strategia per rilanciare il Pd in carenza di iscritti e affezione e suggerire da Venezia l’agenda del partito in vista delle elezioni politiche di marzo. (mo.zi.)