Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il tesoro nascosto di Maria Pezzè la signora dei libri per bambini
Un tesoro sfogliabile è stato dimenticato in fondo allo scatolone di un magazzino del Comune per decenni. Si nascondevano beniamini della letteratura per ragazzi come Daniel Defoe ed Emilio Salgari. Ma anche illustratori che hanno fatto la storia della graphic novel come Yambo e Antonio Rubino. E poi collane storiche che vanno da «La scala d’oro» a «La bibliotechina della lampada». 630 volumi in tutto, perlopiù illustrati, unici superstiti tra i 5mila esemplari che occupavano gli scaffali della prima biblioteca per fanciulli nata in Italia nel 1926, proprio a Venezia.
Per la prima volta ieri, a pochi anni dal ritrovamento di quello scatolone, i volumi riemersi sono stati messi in mostra alla Vez junior di via Querini. Stesso giorno del seminario «Crescere lettori, trasmettere passioni» organizzato da biblioteca civica e Regione al Candiani. L’avventura partì in terra veneziana, negli anni Venti, grazie al genio di Maria Pezzé Pascolato. Letterata, traduttrice e nobildonna veneziana che di quella biblioteca fu madre: scelse i libri, curò la catalogazione e arredò i locali con giocattoli artistici. Allestì anche delle stanze per la pulizia delle mani come regola d’igiene prima di toccare le pagine. Ma più di tutto, la sua biblioteca diventò modello pedagogico oltreconfine, perché tagliata su misura per i fanciulli del ceto popolare veneziano. Un sogno che durò poco più di un decennio, perché nel 1938 dovette lasciare spazio agli appartamenti reali. «LO scatooone è stato decenni lì, dimenticato. Dopo il ritrovo - ricorda le capriole del Fondo la responsabile della Vez, Barbara Vanin - è stato fatto un parziale restauro non invasivo. I libri sono stati spolverati e avvolti con carta non acida adatta alla conservazione. Ottenuto il finanziamento della Regione sono stati catalogati». Il tesoro editoriale riemerso (i libri più antichi sono di fine Ottocento) è sfogliabile alla biblioteca Vez. «È una vera chicca dell’editoria di inizio secolo» lo definisce l’esperta. Tutto merito di una veneziana sui generis, Pezzè Pascolato, che conosceva alla perfezione anche le lingue scandinave, grazie alle quali tradusse, per la prima volta in Italia, le novelle di Hans Christian Andersen. Una donna che ha precorso i tempi, laureata e indipendente, spinge le biblioteche veneziane a guardare al futuro: «In questi mesi stiamo creando un fondo di editoria libraria - anticipa Vanin - recuperando da tutte e 16 le nostre biblioteche tutto ciò che andrebbe messo sotto tutela, risalente a prima degli anni Ottanta. Editori, collane, autori, illustratori: tutto ciò che ha valore sia dal punto di vista autoriale che editoriale. E sono poche le biblioteche in Italia che lo stanno facendo».