Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’ASTENSIONE SI PUÒ BATTERE
Le primarie di Vicenza per il candidato sindaco del centro sinistra sono state un successo di partecipazione. E’ impressionante che 6.385 cittadini, di domenica, vadano in seggi a volte non proprio dietro casa per scegliere il candidato della loro parte, a sei mesi dal voto «vero». E’ un segnale di inversione della sfiducia e dell’astensionismo, di come si può costruire un rapporto tra rappresentanti e elettori.
Da questo punto di vista ha ragione il Sindaco Achille Variati, che è un pò merito suo: non si sta certificando il fallimento di un’esperienza, ma dieci anni di un’amministrazione a cui anche gli avversari – Ciambetti in tv - hanno dato almeno la sufficienza e che complessivamente si situa tra le migliori, come attestato al convegno nazionale dell’Anci l’ottobre scorso. I tre candidati si sono rivelati di spessore, conoscitori dei problemi amministrativi e portatori, nelle intenzioni, di idee sulla città.
Giacomo Possamai, con i suoi 27 anni e il filo di lana a sole 38 preferenze da Otello Dalla Rosa, ha vinto comunque. L’esperienza maturata nelle elezioni precedenti, con la caccia al voto casa per casa, ha smantellato qualunque sospetto di sprovvedutezza.
E’ apparso temerario per ragioni solo anagrafiche, ma non scuola Renzi, che da giovanissimo diviene sindaco di Firenze proprio contro tutti. Forse con un seguito di establishment che non ha sempre giovato: