Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Si è tolta la vita, indagato il marito «Si è uccisa per le violenze subite»
Ormelle (Treviso), i familiari della donna hanno sollevato dubbi sui motivi del gesto
È stato indagato per «maltrattamenti aggravati dalla morte» Marco Colonnetta, marito della barista di Ormelle, Tamara Sartor, che si è tolta la vita la scorsa settimana. Secondo i familiari della donna, i motivi del suicidio sarebbero legati ai maltrattamenti di Colonnetta su Tamara.
Una donna suicida e il marito indagato per maltrattamenti aggravati dalla morte. Sono i contorni del giallo sulla fine di Tamara Sartor, ex barista 44enne di Ormelle, un piccolo comune nel Trevigiano. Una storia la sua, destinata a finire con poche righe in cronaca se, dopo che la donna è stata trovata priva di vita, i familiari non avessero sollevato dubbi. Sul marito Marco Colonnetta, col quale era sposata da sette anni, e sul loro rapporto che, negli ultimi anni, sarebbe stato violento tanto che spesso, nella loro villetta di via Tempio, sarebbero arrivati i carabinieri a sedare litigi furiosi. L’uomo, operaio in una vetreria, si dice sconvolto dalle accuse. Ma su di lui sono puntati gli occhi della procura e dei carabinieri che cercano di chiarire se queste violenze ci siano state realmente e se siano in qualche modo collegabili con la decisione della donna di togliersi la vita.
Tamara se n’è andata una settimana fa. Rientrando a casa il marito l’ha trovata impiccata a una trave della loro abitazione che la coppia aveva da poco acquistato e che stava ancora pagando con un mutuo. L’uomo ha dato l’allarme, sul posto sono arrivati i sanitari del Suem 118 e i carabinieri. Per Tamara però non c’era più nulla da fare. E i primi accertamenti avevano portato a stabilire che la 44enne si era tolta la vita. Il motivo? Alcuni problemi personali che da tempo la affliggevano. Una tesi che, i genitori e la sorella della donna non hanno però confermato. Anzi, avrebbero parlato di una situazione familiare complicata e di presunte violenze che il marito avrebbe perpetrato nei confronti della 44enne. Così è scattata l’indagine e il nome di Marco Colonnetta è stato iscritto sul registro degli indagati.
L’ipotesi di reato formulata dal sostituto procuratore Massimo De Bortoli è quella di «maltrattamenti aggravanti dalla morte», reato che racconta di come Tamara sarebbe stata vittima di percosse o insulti dal compagno. Anche se non risulta che lei lo abbia mai formalmente denunciato. Per questo il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo della 44enne, che sarà eseguita dal dottor Antonello Cirnielli. L’esame autoptico servirà a chiarire la causa della morte e quindi confermare il suicidio sul quale ci sarebbero pochi dubbi, ma soprattutto a rilevare le tracce delle presunte violenze subite.
I familiari di Tamara sono chiusi nel loro dolore. La sorella Katiuscia che gestisce il bar «L’angolo» nel centro del paese, dove fino a qualche anno fa anche Tamara lavorava ripete: «Non voglio dire niente, voglio lasciare che la magistratura faccia le sue indagini». Insieme ai genitori, Katiuscia si è affidata all’avvocato Massimiliano Paniz che seguirà gli accertamenti degli inquirenti.
Ma a volere chiarezza è anche la famiglia di Marco, il papà Cesare Colonnetta non usa mezzi termini: «Ma quali maltrattamenti, mio figlio è sconvolto. Ha perso la moglie e ora si trova accusato ingiustamente. Tutti volevamo bene a Tamara, ma non stava bene, era alcolista da anni e mio figlio è stato lasciato solo a occuparsi di lei dai genitori di mia nuora che adesso hanno presentato un esposto in procura contro di lui. Ma loro sanno come stavano realmente le cose». Secondo il suocero, Tamara si sarebbe tolta la vita per questo: «E’ stata allontanata dal bar dei genitori perché beveva e questo è stato per lei un grande dolore. Marco ha provato in tutti i modi a convincerla di rivolgersi al Sert, ma non ha mai voluto. Le ha comprato un’auto nuova, hanno preso la villetta, ma niente la rendeva felice. Quello che è successo è una disgrazia nella quale mio figlio non ha colpe».