Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Marghera, 20 investitori cinesi Attacco ai No Nav: «Mentono» I comitati: altre proteste e confronto pubblico sulla laguna
Venti in un colpo. E tutti cinesi. Sono gli investitori portuali che Palazzo Chigi prevede attorno al tavolo di confronto che si terrà a Venezia il 20 gennaio 2018, per parlare di investimenti sulla città e in particolare su Porto Marghera. La loro presenza non è casuale: il giorno precedente, infatti, a Palazzo Ducale si riuniranno con 400 delegati per inaugurare l’«anno del Turismo Europa-Cina 2018». «Marghera è un’area fondamentale e non possiamo buttare via un solo posto di lavoro, ognuno ha fatto la propria parte, il Comune, la Regione e il Governo - ha esclamato il sindaco Luigi Brugnaro ieri sera alla tavola rotonda organizzata dall’associazione «Il Cantiere» di Antonio Cavaliere sul futuro del polo Musolino, Brugnaro e i No Nav industriale e portuale veneziano - Abbiamo voglia di rilanciare Porto Marghera e dobbiamo farcela. Ora dipende da noi essere uniti».
Nel capannone del Petrolchimico sono tutti compatti: «Siamo d’accordo che Porto Marghera sia un’opportunità, bisogna dare certezze alle imprese per creare posti di lavoro – afferma l’assessore regionale allo Sviluppo Roberto Marcato – Il passaggio obbligato è l’arrivo dei 180 milioni dal Governo per terminare i marginamenti». «Stop a chi lucra sul piagnisteo permanente, il Porto sta abbastanza bene - ha esortato Pino Musolino, presidente dell’Autorità portuale - il pubblico metta le mani il meno possibile e faciliti le imprese». Sia Brugnaro che Musolino hanno lanciato i loro strali sui No Nav: «Lasciamo perdere i “fioi” con le fiaccole – ha dichiarato il primo - Ora che non ci sono le navi i No Nav che faranno? Hanno bisogno di un nemico per stare insieme; il tema forte per loro è il Vittorio Emanuele: quanto si scava, se si provoca distruzione. Siamo stufi di polemiche, facciamo nascere un partito del lavoro e scendiamo in piazza a favore di Porto Marghera». Musolino ha poi rincarato la dose: «I signori che in questo momento fanno l’incontro a San Leonardo sono gli autori materiali dello sfascio della città - dice, riferendosi all’assemblea No Nav – In altri porti come Trieste l’inaugurazione di una nave è una festa cittadina, la gente batte le mani; da noi lanciano i razzi contro le crociere». E prosegue: «Il Vittorio Emanuele lo adeguiamo. Perché inventare la vulgata di nuovi scavi?».
«Il progetto delle navi a Marghera è solo un titolo, dietro non c’è nessun piano e ci chiediamo sulla base di cosa il ministro Delrio abbia scelto un’idea già bocciata in passato», spiega Luciano Mazzolin del comitato No Nav, che ha chiesto un incontro a Capitaneria di Porto e Soprintendenza, prima che venga emanata l’ordinanza provvisoria che dovrà regolare le crociere in attesa del terminal a Marghera. «Abbiamo delle osservazioni da fare», spiega. E sul tema ambientale della laguna rilancia: «Facciamo un confronto pubblico, se Musolino vuole». Il comitato a gennaio festeggerà il suo sesto compleanno con una campagna di controinformazione con dibattiti e mostre sul tema delle grandi navi. «Aumenteremo la mobilitazione», promettono, annunciando nuove manifestazioni con l’avvio della stagione tra marzo e aprile 2018.