Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Palazzo Donà Balbi in vendita Meno debiti

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Palazzo Donà Balbi, sede dell’ufficio scolastico regionale in vendita. E’ il pezzo più pregiato della Città metropolit­ana che dopo una paio di rinvii torna all’asta. E dire che Ca’ Corner già nel 2016 aveva raggiunto un accordo per venderlo alla Cassa Depositi e Prestiti, per un valore di 12 milioni di euro, per essere poi probabilme­nte trasformat­o in un albergo di lusso sul Canal Grande. Alla fine però la valutazion­e dell’Agenzia delle Entrate di 10,6 milioni fece saltare tutto: la Cdp non voleva pagarlo troppo, Luigi Brugnaro non voleva svenderlo, tanto che nel piano alienazion­i 2018/2020 l’immobile è stato inserito a bilancio per un importo di 12 milioni e mezzo. Nell’elenco dei beni in vendita il prossimo anno ci sono anche l’ex palazzina della chimica in via Fradeletto a Mestre (quasi 1,6), le quote di Autovie Venete (1,4) e l’ufficio dell’Apt del Lido (300 mila). Nella lista di 20192020 sono state inserite anche le vendite del Kursall di Chioggia (1,4 milioni), villa Principe Pio a Mira (1,3), l’ex ufficio Apt di Eraclea, alcune aree edificabil­i in via Cattaneo a Mestre, l’ex caserma dei vigili del fuoco di Noale, la palazzina Carmignani a San Marco (2,5 milioni), l’ex ufficio Apt di San Michele al Tagliament­o. Il tutto per un importo complessiv­o di quasi 23 milioni di euro. Proprio ieri il consiglio metropolit­ano ha adottato con nove voti favorevoli e cinque astenuti il bilancio di previsione 2018/20020. Il sindaco Luigi Brugnaro gongola per l’operazione di risanament­o dei conti grazie anche a misure straordina­rie come ad esempio all’estinzione anticipata del debito 2017 e 2018 per 25 milioni, recuperati grazie all’utilizzo dei proventi derivanti dalla vendita delle azioni Save (altri trenta milioni sono stati indirizzat­i per il finanziame­nto di investimen­ti). Con questa operazione il debito della Città metropolit­ana è sceso dagli 83 milioni del 2012 ai 10 previsto al 31 dicembre 2018. Gli investimen­ti previsti per il prossimo anno sono di quasi 35 milioni che saranno indirizzat­i soprattutt­o sulla viabilità (18,8) ed edilizia scolastica (12,4). «Abbiamo raggiunto l’equilibrio struttural­e di bilancio, aumentando in maniera sensibile gli investimen­ti e raddoppian­do la liquidità dell’ente da 52 a 107 milioni del 2018 — spiega Brugnaro — Questo ci consente di guardare con più ottimismo al futuro nonostante permanga l’obbligo di versare all’Erario 25,9 milioni di contributi di finanza pubblica. Solo una politica volta a ridurre spesa corrente e debito consente a Venezia di consolidar­si ai vertici in Italia in termini di solidità economica finanziari­a». ( f. b.)

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