Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Trucco e minigonne al corso per magistrati Nei guai pm di Rovigo
Alle allieve della scuola privata di formazione per ma- gistrati «Diritto e Scienza», di- retta dal consigliere di Stato Francesco Bellomo, assistito dal sostituto procuratore di stanza a Rovigo, ma originario di Padova, Davide Nalin, sarebbe stato chiesto richiesto di presentarsi in aula con gonne corte, tacchi e trucco marcato. Ora il pm veneto è accusato di avere fatto da «mediatore» con le ragazze per il direttore della scuola e ora è sotto azione disciplinare davanti al Consiglio superiore della Magistratura, con una richiesta di sospensione cautelare.
Il dress code non era quello più tipico di una lezione o di un convegno, ma piuttosto quello di una festa o di una serata in discoteca: gonne corte, tacchi alti, trucco marcato. Eppure era questo quello che sarebbe stato richiesto alle allieve della scuola privata di formazione per magistrati «Diritto e Scienza», diretta dal consigliere di Stato Francesco Bellomo, assistito dal sostituto procuratore di stanza a Rovigo, ma originario di Padova, Davide Nalin. Il primo ora accusato di aver avviato relazioni intime con le sue studentesse, il secondo di aver fatto da «mediatore» per agevolargli i rapporti con le ragazze, organizzandone gli impegni e reperendo per lui le foto delle dirette interessate.
Nalin, 38 anni, è arrivato alla procura di Rovigo nel febbraio del 2014. Da allora si occupa proprio di reati sessuali. È stato proprio lui, a fine novembre, a volere fortemente un protocollo di azione condiviso da procura e forze dell’ordine sulle procedure da attivare in caso di violenza e maltrattamenti sulle donne.
La vicenda è partita dalla denuncia del padre di una delle allieve. A essere finita sotto la luce dei riflettori è una scuola privata, con sede a Roma, Milano e Bari, in cui gli aspiranti magistrati si preparano al concorso. Per ottenere una delle borse di studio, però, era necessario avere precise qualità, come è ben spiegato nel bando scaricabile dal sito: non solo «intelligenza logico-razionale», ma anche «eccellenza dell’immagine esteriore». La classica «bella presenza», quindi. D’altra parte, si legge ancora nel bando, «il borsista rappresenta l’elite degli allievi ed è tenuto ad avere un comportamento e un’immagine esteriore adeguati ai principi ispiratori e alle finalità della società». Ma non solo. Stando all’accusa, gli alunni sarebbero tenuti a sottoscrivere un contratto che non solo imponeva, appunto, minigonne e tacchi a spillo, ma che vietava il matrimonio. Anche i fidanzati dei borsisti, maschi e femmine, sarebbero stati sottoposti a un controllo scrupoloso con un algoritmo basato su successo, intelligenza, bellezza e personalità per gli uomini, e femminilità, eleganza e attitudine materna per le donne. Solo in caso di punteggi elevati le relazioni potevano procedere.
Proprio in base a queste accuse, Bellomo, è sotto inchiesta del Consiglio di Stato, organo consultivo del Governo, Camere e Regioni in materia giuridica, che dovrà decidere per la sua destituzione. Per Nalin, invece, la strada sarà diversa. Per lui, che in quanto magistrato ordinario è finito sotto azione disciplinare al Consiglio superiore della magistratura, è stata chiesta la sospensione cautelare dalle funzioni e dallo stipendio. «L’azione disciplinare è esercitata dal procuratore generale presso la Cassazione - spiega Pierantonio Zanettin, membro laico del Csm - che ha fatto la richiesta della sospensione. Le sospensioni comunque vengono date solo in situazioni piuttosto gravi e in presenza di prove conclamate». Tutto, naturalmente, è ancora da accertare. «Una cosa da evidenziare - sottolinea Eugenio Albamonte, presidente dell’Associazione nazionale magistrati -, è che per i magistrati ordinari è già un illecito passibile di azione disciplinare tenere corsi in scuole private».
Il procuratore capo di Rovigo, Carmelo Ruberto, ha preferito non commentare. Intanto però ha manifestato il proprio sostegno al magistrato rodigino il Comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Rovigo. «Il CPO - scrive - non rilascia dichiarazioni su questioni riportate dalla stampa e che comunque dovranno esser vagliate dagli organi competenti. È riconosciuto il lavoro svolto egregiamente da Nalin anche per l’impegno profuso nel protocollo anti violenza, come è nota la sua sensibilità ed attenzione alle tematiche di genere per cui ha collaborato proficuamente e con grande disponibilità con questo CPO».
L’Anm Per un magistrato ordinario è un illecito il solo fatto di tenere corsi in una scuola privata