Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Rubano la bicicletta poi lo ricattano presa la baby gang
Rubavano biciclette, trafficavano in droga e per fermarli è stata messa in atto un’operazione degna di un telefilm americano. Eppure sono un gruppo di ragazzi che hanno da poco passato i 18 anni, quando non ancora minorenni, e su cui ora penderà una denuncia per estorsione, ricettazione in concorso e detenzione ai fini di spaccio.
I carabinieri di Mestre, nel corso di un’indagine terminata venerdì, hanno sgominato una baby gang di ricattatori, attivi tra via Cappuccina e la zona del Piraghetto. Ad attivare i militari la denuncia di una famiglia di origini straniere, il cui figlio 14enne si era visto sottrarre la bicicletta dalle rastrelliere della sua scuola, la Giulio Cesare, solo per ricevere a breve una richiesta di riscatto via cellulare. Chiesto aiuto alle forze dell’ordine, il ragazzino si è recato al luogo dell’incontro – un angolo del parco di via Catalani - scortato a distanza dai carabinieri in borghese, che hanno assistito al pagamento di cento euro (preventivamente fotocopiati) in cambio della Bmx rubata e poi sono entrati in azione, bloccando il capo della banda e i suoi due compagni. Il ragazzo alla testa del gruppo, italiano di classe 1999, era un volto già noto alle autorità, mentre i suoi amici, rispettivamente di 17 e 19 anni, erano di origini bengalesi e ancora incensurati. Subito è scattata una perquisizione per i tre, e proprio il giovane capobanda si è scoperto con addosso oltre venti grammi di marijuana e 165 euro, che i carabinieri hanno ritenuto ricavati dallo spaccio di stupefacenti.
Il ragazzo è stato denunciato a piede libero, e ora le forze dell’ordine stanno riesaminando le recenti denunce di furti di biciclette alla ricerca di casi similari, che possano ricollegarsi alla stessa «baby gang». Non è escluso infatti che siano responsabili di altri episodi simili.
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