Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sovraccari­ca e troppo veloce sette in acqua, tragedia sfiorata

Barca si ribalta, un altro pilota ubriaco. Agostini: serve più attenzione

- VENEZIA Giacomo Costa

«Avrebbe potuto essere una tragedia, con altri cinque morti tra i canali della laguna. Sempre 18enni, sempre cresciuti tra barche e motori fuoribordo, persino amici di Fabio Gasparini, il ragazzo che ha perso la vita a Sacca Sessola». Nella notte tra giovedì e venerdì un barchino di cinque metri con a bordo sei diciottenn­i e una giovane di 16 anni si è rovesciato tra le acque del canal Salso, rischiando di far annegare tutti i ragazzi. E il comandante della polizia locale Marco Agostini, ieri, non ha potuto fare a meno di evidenziar­e l’inquietant­e linea rossa tra i due episodi, avvenuti nell’arco di una settimana. A salvare i ragazzi dall’annegament­o, questa volta, solo stati il sangue freddo del pilota, che si è immerso più volte per liberare dalla cabina i suoi amici, rimasti intrappola­ti all’interno dell’abitacolo in legno montato sullo scafo in vetroresin­a. Una pesante aggiunta artigianal­e che ha alterato la galleggiab­ilità della barca e, sommata al sovraccari­co di passeggeri, ha favorito l’incidente.

Il gruppetto rientrava da una festa di compleanno al Beefed di viale Ancona, un appuntamen­to che aveva riunito partecipan­ti dalla laguna, divisi in quattro imbarcazio­ni, e dalla terraferma, arrivati con due automobili. Due dei motoscafi a mezzanotte, finita la cena, sono schizzati verso Venezia, e le telecamere del centro storico li hanno registrati appena venti minuti dopo a Rialto. Quasi nello stesso momento il ribaltamen­to, all’altezza del distributo­re di benzina che precede punta San Giuliano. Fondamenta­le anche l’apporto del pilota dell’ultimo dei quattro scafi, a sua volta rimasto indietro, e nell’emergenza capace di soccorrere gli amici in acqua. I ragazzi hanno raggiunto la riva mentre sul posto arrivavano i vigili del fuoco e gli agenti della Municipale. Poco dopo sono tornati anche gli amici delle altre due barche, avvisati telefonica­mente.

Uno dei due mezzi però, na- vigava senza targa e il conducente è stato fermato dai vigili; dopo aver dato le sue generalità, il pilota 18enne si è fatto prendere dal panico, ha riavviato il motore ed è scappato, per essere ritrovato qualche ora dopo all’ospedale Civile, con lo sterno incrinato, i segni di un incidente nautico ancora da accertare e un tasso alcolemico di 1,5 grammi per litro. «Barche alterate, motori truccati, mancato rispetto delle norme, sono comportame­nti su cui bisogna vigilare – ricorda Agostini – abbiamo alzato le sanzioni per la navigazion­e in stato di ebrezza, equiparand­ole a quelle per la terraferma, ma serve una maggiore attenzione o la repression­e non sarà mai sufficient­e».

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Modificata La barca che si è ribaltata

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