Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia, un punto e basta

Avanti con Cernuto ma la Pro impatta. Taco: «Dispiaciut­o per questo risultato»

- Matteo Valente

Un altro piccolo passo. Il Venezia conquista un punto prezioso per la classifica, ma si deve accontenta­re solo dell’1-1 contro la Pro Vercelli.

Anche ieri il gelo del Penzo ha suddiviso la posta in palio, freddando così la gioia per la prima rete nel campionato cadetto di Francesco Cernuto, uno dei simboli della rinascita del Venezia dalla serie D fino alla B. La sua incornata dopo otto giri di lancette, sul corner battuto magnificam­ente da Del Grosso, sembrava essere il preludio migliore per andare a caccia della vittoria in casa lagunare manca da ormai quattro partite. Invece sul prato del Penzo nei successivi minuti si è vista più che sia tanta Pro Vercelli, con qualche flash in contropied­e degli uomini di Inzaghi, come il destro a giro di Marsura finito a un filo dal palo. Il pomeriggio di super lavoro per Emil Audero inizia dalla metà del primo tempo, quando il portiere veneziano si supera sulla deviazione ravvicinat­a di Morra. Un campanello d’allarme che suona ripetutame­nte davanti all’area di rigore di un Venezia che commette l’errore di abbassare troppo il baricentro, per poi provare a ripartire con Falzerano e Marsura. Sembra di rivedere il Venezia della prima parte della stagione, più attento a difendere che non ad attaccare, ma la retroguard­ia regge bene l’urto avversario fino al 45’ quando, su un cross innocuo, Audero sbaglia il tempo dell’uscita scontrando­si con un difensore: per Firenze è facilissim­o mettere a segno il pareggio.

Pur con gli stessi protagonis­ti, la partita cambia copione nella ripresa: i ritmi si alzano da entrambe le parti e le occasioni non si contano. Sia il Venezia che la Pro Vercelli hanno più volte l’occasione per portarsi in vantaggio: al 50’ è ancora Firenze a far paura, ma al 51’ è clamoroso l’errore di Zigoni, che servito al bacio da Zampano spara fuori il colpo di testa tutto solo nel cuore dell’area piccola. La squadra di Inzaghi ci crede, ma spreca troppo anche per egoismo, chiedere a Marsura che al 58’ decide di mettersi in proprio dopo un slalom degno del miglior Tomba, anziché servire Falzerano appostato tutto solo in ottima posizione. Ma anche i piemontesi fanno paura e se al 66’ Di Fulco fa sibilare il pallone sopra la traversa, al 72’ serve un altro miracolo di Audero per disinnesca­re il bolide di Vives destinato in rete. La sfilza di cambi da entrambe le parti sortisce pochi effetti, e gli ultimi sussulti sono per Ghiglione e per un trattenuta in area su Moreo che a fine partita ha fatto arrabbiare mister Pippo Inzaghi.

«Siamo sfortunati con questo arbitro — ha detto il tecnico lagunare a fine partita — c’era un rigore netto per noi ed è la terza volta che siamo penalizzat­i. Abbiamo creato tante palle gol ma non siamo riusciti a sfruttarle». E il Venezia si deve accontenta­re di un pareggio che lo tiene nelle zone alte. «Amo questa squadra ma sono molto dispiaciut­o per il risultato. Le squadre vincenti vincono partite come queste. Ma sono sicuro che supereremo questo momento e continuere­mo a giocare come una delle migliori squadre del campionato».

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(Vision) Al Penzo Cernuto svetta di testa nell’area della Pro Vercelli per l’1-0 del Venezia
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Pareggio Stefano Moreo cerca il gol di testa

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