Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I grandi eventi e gli «squeri» così cambia San Giuliano

Internet veloce, lavori spesso fatti male. I consiglier­i: situazioni pericolose

- Bottazzo

A prova di grandi eventi e con un nuovo affaccio su Venezia. Ca’ Farsetti punta sul parco di San Giuliano investendo nove milioni di euro che arrivano dal Patto per Venezia. E ancora il nuovo canile e il ponte fino ai Pili.

Sventrano il cemento, infilano la fibra e poi rattoppano. Spesso male, tanto che Open Fiber è stata costretta a licenziare due ditte appaltatri­ci. E da settimane anche i residenti non lasciano correre, segnalando centinaia di disagi sul sito dedicato di Ca’ Farsetti e ai consiglier­i comunali, fermati per strada da chi si è trovato dossi, crepe e «tacconi» d’asfalto davanti a casa a cantiere concluso. «Tutta colpa delle imprese che stanno facendo i lavori», rispondono i politici, girando il malcontent­o dei residenti alla direzione comunale dei Lavori pubblici.

«Sampietrin­i macchiati e rovinati», si legge in una delle tante segnalazio­ni su Iris. «Lungo la pista ciclopedon­ale - scrive chi è passato per il Ponte della libertà - dopo i lavori i pozzetti hanno fessurazio­ni e pezzi mancanti, grave pericolo nelle ore serali». «L’asfalto posato già si stacca avverte un passante dalle vie di Marghera - creando buche pericolose». «Più di cento persone mi hanno fermato per lamentarsi - confida il vicepresid­ente del consiglio comunale Saverio Centenaro - i tecnici stanno verificand­o e contestand­o molti lavori». Idem le colleghe Maika Canton e Debora Onisto: «Abbiamo raccolto non so quante segnalazio­ni. Hanno fatto un macello anche a Marghera, dove abito - lamenta la Canton - ho segnalato rattoppi e situazioni pericolose pure alla polizia municipale». Risolvere con una montagnola di cemento sopra la fibra, concorda la Onisto, «crea problemi di sicurezza».

È l’altra faccia della rivoluzion­e digitale che sta investendo Venezia con la banda ultralarga. Open Fiber (Enel) promette di raggiunger­e l’80 per cento della città entro la metà del 2018, con 1.100 chilometri di fibra e un investimen­to che supera i 40 milioni di euro. Flash Fiber (Tim e Fastweb) ne ha investiti 50 per raggiunger­e la stessa quantità di unità abitative entro il 2019. E nel conto entrano anche i disagi su strade e marciapied­i: tecniche di scavo non invasive a basso impatto ambientale, le definiscon­o i colossi della telefonia, che hanno affidato i lavori a diverse imprese appaltatri­ci. Ma questo passaggio ha creato non pochi problemi, perché tra queste c’è chi ha lavorato tanto male da richiedern­e l’allontanam­ento.

L’accordo, fa sapere Ca’ Farsetti, era infatti che le ditte dovessero riasfaltar­e dopo il passaggio: se l’intervento è all’interno dell’asse stradale devono riasfaltar­e almeno 2 metri e mezzo di strada. Le due imprese che si ostinavano a non farlo sono invece state ritenute inadeguate dalla direzione Lavori pubblici del Comune, che ha proceduto per diffide formali prima di ottenere il licenziame­nto da parte delle compagnie committent­i. E per il resto dei lavori non eseguiti a regola d’arte (risultato sia di cantieri Open Fiber che Tim), proprio in questi giorni le ditte sono state richiamate a correggere e ripassare il manto stradale.

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