Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Sorveglianza armata e galline davanti al casolare con la droga Smantellata banda di albanesi
Un casolare abbandonato tra San Donà e Noventa di Piave con la sorveglianza armata 24 ore su 24. All’esterno, un’aia con le galline per non destare sospetti. Da qui il nome «Chicken’s house» all’operazione che ieri mattina ha portato la guardia di finanza a smantellare una banda di albanesi che trafficava eroina tra l’Albania, la Macedonia e il nord Italia. Decine di chili di droga che arrivava a destinazione attraverso corrieri scelti tra persone senza lavoro che, per sfuggire ai controlli, si spostavano anche insieme alle loro famiglie. L’indagine, cominciata nel 2014, ha portato ad arrestare nove albanesi mentre altre tre persone, tra cui un milanese, sono state raggiunte da divieti di dimora e obblighi di residenza. Tutto è cominciato dai sequestri fatti ai clienti finali in Toscana tre anni fa; le fiamme gialle di Pisa, con il supporto di quelle veneziane, sono riuscite a individuare i luoghi di ritrovo e a definire i ruoli dei narcotrafficanti. Tutti tra i 25 e i 35 anni provenienti dalla città albanese di Elbasan, alcuni imparentati tra loro. Da anni erano stabili in Italia, perciò erano riusciti a trovare gli agganci giusti. E tutti rispondevano agli ordini di un solo uomo, un connazionale 40enne di San Donà. Proprio qui, in una zona isolata, c’era la cosiddetta «officina», e cioè il casolare. Il luogo in cui arrivava l’eroina che poi veniva suddivisa per raggiungere Toscana, Lombardia, Liguria, Puglia, Emilia Romagna e Trentino ma anche un posto sicuro in cui modificare i veicoli utilizzati per il trasporto. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia, alle quali hanno collaborato le forze dell’ordine macedoni e albanesi, le fiamme gialle hanno scoperto ingegnosi doppi fondi, anche attraverso strutture in legno, creati ad hoc per nascondere la droga. Non solo nel bagagliaio, ma anche nelle portiere delle auto o, addirittura, nel serbatoio. Eroina che inizialmente veniva acquistata con lo smercio di quantità più piccole di cocaina e che nel corso del tempo ha portato l’organizzazione a creare un enorme giro d’affari. Tanto che le fiamme gialle, dal 2014, ne hanno sequestrati circa 80 chili. A portarla in Italia erano i corrieri, che accettavano cifre pari anche a soli mille euro per un viaggio ad alto rischio. Non solo italiani, ma soprattutto stranieri.