Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Confindustria e sigle insieme Lorenzon, premio alla memoria
Impresa e sindacati alleati per lo sviluppo di industria e lavoro a Porto Marghera e, in generale, in tutta la città metropolitana. Lunedì, nella sede di Confindustria al parco scientifico Vega, è stato firmato l’accordo che prevede una «cabina di regia» con incontri mensili per attrarre investimenti e creare nuova occupazione. «E’ un accordo storico, il primo in Italia di questo genere - ha detto il presidente degli industriali Vincenzo Marinese - al centro mettiamo impresa e lavoro, abbiamo un’area con 27 miliardi di fatturato l’anno, è ora che le forze produttive si mettano insieme e pianifichino». Sono tre i punti centrali dell’intesa che unisce Confindustria, Cgil, Cisl e Uil: lo studio di azioni congiunte per potenziare impresa e lavoro, il vaglio di nuovi contratti di secondo livello che inseriscano premi per la riqualificazione professionale e la lotta all’illegalità. Inoltre a breve verrà scritta una lettera al governo per spingere sull’ampliamento del Porto franco e sulla Zes (Zona economica speciale). «Le Zes hanno permesso lo sviluppo delle aree metropolitane, sono necessarie per acquisire mercato estero - ha spiegato Enrico Piron (Cgil) - sul Porto franco sentiamo attriti ministeriali: perché ci dicono che siamo strategici ma non attuano le richieste?». Ora l’area franca di Marghera è di 8 mila metri quadrati, troppo pochia. Alla Camera è stato poi depositato un emendamento sulle Zes, che le inserisce in tutte le città metropolitane vicine al mare, ma è difficile che sia approvato. «Il tema da affrontare è lo sviluppo insieme al lavoro», ha detto Paolo Bizzotto (Cisl). «Ogni anno perdiamo giovani che vanno ad arricchire altre nazioni, la rotta va invertita», ha sottolineato Gerardo Colamarco (Uil). Confindustria e sindacati, per Marghera, hanno le idee chiare: deve rimanere a vocazione manufatturiera. «Staremo molto attenti ai cambi d’uso», ha aggiunto Colamarco. Le grandi navi possono andare al canale nord, «solo se c’è compatibilità», hanno detto i segretari confederali.
Ieri Marinese ha anche consegnato il premio «Una vita per l’industria» alla famiglia di Diego Lorenzon, titolare della Poolmeccanica, morto lo scorso maggio, già attivo nella categoria e noto per essere stato processato e poi assolto dall’accusa di evasione fiscale perché aveva preferito pagare prima i propri dipendenti. (g. b.)