Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Il consumismo non può sostituire gli affetti»

- VENEZIA

«Una società che vuole essere pervasiva in ogni suo aspetto, compreso quello economico, sbaglia: l’economia fine a se stessa arricchisc­e sempre i soliti pochi e impoverisc­e tutti gli altri, soprattutt­o dal punto di vista umano». A pochi giorni dalle celebrazio­ni natalizie il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, torna a parlare di aperture domenicali e straordina­rie. Nonostante nel Veneziano i principali centri commercial­i abbiano promesso una tregua, abbassando le saracinesc­he almeno per Santo Stefano e Capodanno, Moraglia denuncia un problema più ampio: «Quando una famiglia decide di passare la domenica assieme e per farlo sceglie un centro commercial­e, sceglie di divertirsi spendendo. Ma non si possono sostituire gli affetti familiari, gli spazi per vivere la genitorial­ità, le amicizie gratuite con la cultura del consumo. Se lo facciamo non potremo stupirci quando i nostri ragazzi faticheran­no a costruirsi i giusti valori, intrappola­ti da messaggi sbagliati, trasmessi in modo soffice».

Il Patriarca invita quindi a una dimensione più riservata e raccolta, ma non chiusa: «Ritroviamo i nostri momenti di privacy, nei quali poter lavorare sulle relazioni, che sono parte integrante di ciascuno di noi».

Stamattina alle 11, si riunisce di nuovo a Venezia il «Tavolo etico sul commercio» creato quest’estate dall’assessore Roberto Marcato con la collega al sociale Manuela Lorenzin e composto anche dai parlamenta­ri veneti e dai delegati delle associazio­ni di categoria, del comitato «Domeniche no grazie» e dei sindacati. (Gi.Co)

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