Veritas, in cda entrano Panciera e altri tre nuovi Il «nodo» Vega

L’ex assessore al Turismo della giunta Orsoni Roberto Panciera e la candidata alle comunali di Mira per la lista fucsia Samuela Zennaro, l’ex presidente di Alisea Gianni Dalla Mora e il consigliere nominato da Asi Ivano Cavallin. C’è un nuovo consiglio di amministrazione in Veritas dagli inizi di dicembre, con quattro nuovi componenti che, dopo le fusioni con Alisea e Asi, integrano la squadra guidata dal presidente Vladimiro Agostini, e dai consiglieri Marco Bordignon di Noale, Sara Da Lio, Francesca De Nardi e Pier Giorgio Ometto. Ieri la nuova compagine dell’azienda multiservizi ha debuttato all’inaugurazione del Museo dell’Acqua di Veritas in piazzale Roma.

Panciera e Zennaro sono due volti dell’ultima tornata di nomine della giunta Brugnaro, che tra marzo e aprile aveva aperto le candidature per le società partecipate. A fine anno il riassetto prende forma. Dall’1 dicembre è operativa la soppressione di Pmv, che era proprietaria del tram di Mestre, cancellata dal registro delle imprese dopo essere stata divisa a metà tra Actv, che gestisce il servizio, e Avm che mantiene la proprietà delle opere. Per garantire continuità, spiega l’assessore al Bilancio Miche Zuin, l’ex presidente Flavio Zanchettin è stato nominato consigliere di Avm, prendendo il posto dell’architetto Nicola Picco, nel frattempo diventato presidente di Insula. Picco ricopre il ruolo che era stato dell’avvocato Paolo Maria Chersevani, diventato consigliere di Insula insieme a Tommaso Santini (amministratore delegato di Vega) e ad Agnese Lunardelli. L’imprenditrice di Confindustria è sia consigliera di Insula insieme ad Andrea Razzini (Veritas) che presidente dell’Immobiliare Veneziana, l’Ive.

Una nuova tornata di nomine è attesa anche nelle prossime settimane e il primo nodo da sciogliere è proprio Vega, guidato dal presidente Roberto Ferrara, coordinatore di Forza Italia ed ex consigliere comunale. «Stiamo studiando la legge Madia - spiega Zuin - per chiarire se Vega debba avere un Cda o un amministratore unico».