Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Sos maestri e prof di sostegno Università troppo ingessate»

L’allarme di Beltrame: carenza cronica di insegnanti per i 16 mila disabili

- MESTRE

Su 605 scuole statali si contano 216 presidi a scavalco, alcuni sono reggenti da sette anni e ogni anno 50 vanno in pensione

Mancano i docenti, sono ancora meno gli insegnanti di sostegno realmente qualificat­i per il ruolo e persino tra presidi e personale amministra­tivo la penuria di nuovi assunti sta creando difficoltà sempre maggiori, tanto da costringer­e la direzione scolastica regionale a risolvere le situazioni più critiche con avvisi pubblici, pur di trovare qualcuno da mettere dietro la scrivania almeno per un altro anno. A raccontare il problema, ieri nella sede del Laurentian­um, la direttrice regionale dell’Ufficio scolastico veneto, Daniela Beltrame, intervenut­a durante il convegno organizzat­o dalla Cgil per celebrare i cinquant’anni della sua divisione scuola. «La nostra pianta organica del personale docente oggi risulta scoperta per 2.811 posti, ancora vacanti e non coperti attraverso le nomine di ruolo – ha spiegato Beltrame – Abbiamo risolto con le supplenze, ma l’unico modo per mettere fine all’incertezza è la stabilizza­zione dei posti sul territorio. Ci siamo già rivolti alle università di Padova e Verona per un aumento dei posti nei corsi di laurea in scienze della formazione primaria e del sostegno, ma il sistema è troppo ingessato per poterci venire incontro, serve una revisione degli assetti per la formazione degli insegnanti». Temi difficili da liquidare con leggerezza, specie quando si guarda al fronte del sostegno: nelle scuole venete si contano più di 16 mila alunni disabili, che richiedono assistenza particolar­e, e in ogni istituto vi è in media il 13 per cento di iscritti stranieri, che a loro volta richiedere­bbero attenzioni maggiori. Il problema non riguarda solo il corpo docente: «Su 605 scuole statali si contano 216 presidi a scavalco, tanto che alcuni sono divenuti reggenti di “profession­e”, costretti nel doppio ruolo anche da sette anni. Eppure ogni anno perdiamo di media 50 dirigenti per i pensioname­nti – prosegue la direttrice generale - Per quanto riguarda le segreterie, solo 404 direttori servizi generali e amministra­tivi sono titolari, gli altri 161 sono stati assegnati in reggenza o attraverso avviso pubblico. In questo caso c’è proprio bisogno di un nuovo concorso pubblico». Il problema è destinato ad aggravarsi, anno dopo anno. Al sindacato è spettato il compito di accendere i riflettori su altre questioni: «Da troppo tempo il personale aspetta il rinnovo dei contratti, non è possibile lavorare in queste condizioni di incertezza costante – ha detto Marta Viotto, segretaria generale di Flc Cgil – Servono strumenti adeguati per educare al digitale, alla cittadinan­za attiva, che oggi i giovani affrontano senza preparazio­ne. Eppure nelle scuole mancano laboratori e tablet». (gi.co.)

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In classe Come negli ultimi anni ci sono grosse carenze nelle scuole

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