Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il newyorkese Ralph Rugoff nominato curatore
Ieri il presidente Paolo Baretta ha proposto al CdA il nome dell’esperto d’arte newyorkese di nascita e inglese di adozione. Da oltre dieci anni è alla guida della Hayward Gallery di Londra. È il primo americano dopo Storr, dieci anni fa
Sarà Ralph Rugoff a dirigere la prossima Biennale d’arte di Venezia, prevista nel 2019, dall’11 maggio al 24 novembre. La notizia, diffusa ieri mattina, ha subito fatto il giro del mondo. Newyorkese di nascita, 61 anni, da oltre dieci guida uno dei più prestigiosi centri d’arte pubblici di Londra, la Hayward Gallery, che fa parte del più grande complesso espositivo, il Soutbank Centre. Rugoff sarà dunque il primo curatore della Biennale «inglese» (almeno di adozione) e il primo americano dopo Robert Storr dieci anni fa. «Sono assolutamente emozionato», è stato il suo commento a caldo, sottolineando come «la Biennale di Venezia sia la più antica e prestigiosa esposizione di quel tipo al mondo».
Da parte sua, il presidente Paolo Baratta che l’ha proposto ieri al CdA della Biennale per l’approvazione, ha rimarcato come il nome di Ralph Rugoff «confermi l’intenzione di qualificare la Mostra come luogo di incontro tra il visitatore, l’arte e gli artisti». Il curatore e saggista americano si è infatti fatto conoscere in questi anni per l’originalità delle sue proposte e la capacità di creare progetti espositivi coinvolgenti e immersivi. La Biennale di Rugoff si preannuncia dunque, continua Baratta, come un’occasione «che impegni i singoli visitatori in un diretto confronto con le opere», in cui «la memoria, l’inatteso, l’eventuale provocazione, il nuovo e diverso possano sollecitare lo sguardo, la mente e l’emozione di chi osserva, dandogli l’occasione di una intensa e diretta esperienza».
Il curriculum di Raph Rugoff sembra confermare proprio questa linea di ricerca. Il suo decennio trascorso alla Hayward Gallery culminerà a gennaio con l’inaugurazione di una retrospettiva dedicata al fotografo tedesco Andreas Gursky, la cui opera «Rhein II» nel 2011 è stata battuta all’asta da Christie’s per oltre 4,3 milioni di dollari, superando ogni record.
Nel 2008 Rugoff ha affascinato pubblico e critici con il progetto «Psyco Buildings», esplorando con installazioni interattive i confini tra arte, architettura e psicologia. Di grande successo è stato l’anno scorso l’off-site show «The infinite mix», che ha raccolto 10 enormi video installazioni con soudtrack composti per l’occasione e proiettati al «The Store».
Curatore della Biennale di Lione 2015, ha co-organizzato nell’ultima edizione di Frieze Londra il programma di talks, impegnando gli artisti invitati a riflettere sull’idea di realtà nell’epoca delle fake news. Direttore del CCA Wattis Institute (2000 - 2006), la galleria del California College of the Arts di San Francisco (città dove si è laureato nel 1980), Rugoff ha iniziato la sua carriera come critico e giornalista d’arte, collaborando
Il nuovo direttore Sono emozionato, la Biennale è la più antica e prestigiosa esposizione di questo tipo al mondo
con alcune tra le migliori testate del settore.
Oltre al nome del nuovo curatore della Biennale d’Arte, sono state diffuse ieri anche le date della tre giorni di vernice, dall’8 al 10 maggio 2019.