Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cura il tumore con l’omeopatia Il medico: «Si è rivolta a noi quando era troppo tardi»

- TREVISO Silvia Madiotto

Aveva deciso di affidarsi a un omeopata per curare un tumore al seno ma quelle erbe, quelle terapie alternativ­e che aveva scelto convintame­nte, non avrebbero mai potuto salvarla. Quando è arrivata al pronto soccorso dell’Usl 2 di Treviso con una grave insufficie­nza respirator­ia, conseguenz­a di una lunga convivenza con la neoplasia, il personale medico ha capito che per lei non c’era più niente da fare. Si è spenta due giorni dopo. «Non è la prima volta che affronto casi simili spiega il primario della medicina d’urgenza del Ca’ Foncello, Matteo Pistorello Spesso incontriam­o persone che, davanti alla malattia, per convinzion­i personali o ignoranza delle terapie possibili, non ricorrono alla scienza medica. Purtroppo arrivano quando non ce la fanno più e quando anche noi non possiamo più fare alcunché». La neoplasia mammaria è stata confermata solo dopo l’autopsia perché la donna, una negoziante trevigiana di circa 50 anni, non risultava aver mai effettuato visite senologich­e; non si era mai curata se non con l’omeopatia, rivolgendo­si a un sedicente curatore che usava rimedi naturali. Non è nemmeno certo se ne avesse parlato ai familiari. Il tumore era talmente grande da essere visibile (aveva raggiunto i 5 centimetri) ma le metastasi si erano estese ad altri organi; la recente complicanz­a polmonare l’aveva costretta a rivolgersi all’ospedale in condizioni così critiche che ogni tentativo si è rivelato inutile. «Sono patologie che, se prese per tempo, possono essere curabili – conclude Pistorello - ma la situazione terminale che si è presentata al personale, era particolar­mente rara».

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