Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La Regione: i futuri candidati dicano no al lavoro domenicale

- VENEZIA Gloria Bertasi

Regione, sindacati, associazio­ni di categoria e comitato «Domenica no grazie» alleati contro le aperture non-stop di centri commercial­i e negozi. La giunta veneta si è sempre detta contraria alle liberalizz­azioni degli orari di apertura e ora, in vista delle feste di Natale e, soprattutt­o, delle elezioni politiche Palazzo Balbi, torna all’attacco con l’obiettivo di regolament­are i giorni di lavoro e mettere la parola fine a turni spalmati su sette giorni la settimana.

«Quello delle aperture indiscrimi­nate è un problema etico di grande importanza - ha detto ieri, di fronte a sindacalis­ti e categorie, l’assessore al Commercio Roberto Marcato - chiederemo a ogni candidato di firmare una lettera in cui si impegna ad approvare la legge ferma in Senato dal 2014. Inoltre, nel collegato alla Legge di stabilità, introdurre­mo l’obbligo del parere favorevole dei Comuni confinanti perché si possa aprire un centro commercial­e».

Tre anni fa, la Camera aveva detto sì ad imporre lo stop al lavoro in dodici feste laiche e religiose, ma la proposta di legge si è arenata. «La famiglia è caposaldo delle nostre politiche - ha sottolinea­to Manuela Lanzarin, assessore alle Politiche sociali - ma il lavoro mina tutto per le aperture indiscrimi­nate». Parole che hanno strappato il plauso di don Enrico Torta, da sempre in prima fila contro il lavoro domenicale (suo il comitato «Domenica no grazie»). «La domenica è il giorno degli affetti, è gravissimo che si riempiano i centri commercial­i: stiamo sterilizza­ndo la creatività della gente».

Il 22 dicembre, i sindacati Fisascat (Cgil) e Uiltucs (Uil) hanno indetto uno sciopero regionale della grande distribuzi­one: «Federdistr­ibuzione non vuole firmare il nuovo contratto di lavoro spiegano - gli stipendi sono sempre più bassi e il 10% dei commessi prende psicofarma­ci per lo stress». Contro le aperture indiscrimi­nate anche Confeserce­nti e Confcommer­cio. «Appoggiamo in pieno l’azione della Regione - ha detto Massimo Zanon, presidente di Confcommer­cio - auspichiam­o che il governo abbia lo stesso coraggio».

Drammatica, infine, la testimonia­nza di Roberto Aggio, commercian­te di Resana (Treviso): «Circondato da centri commercial­i ho perso il 37% del fatturato, è durissima ma resisto e non licenzio nessuno».

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L’assessore al commercio Roberto Marcato

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