Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Visite private non autorizzat­e Medico ridà 10 mila euro

- VENEZIA

La procura regionale della Corte dei Conti lo accusava di una fattispeci­e piuttosto comune in quelle aule: aver svolto, da medico, degli incarichi esterni per strutture private, violando così il rapporto di esclusivit­à che ci dovrebbe essere con la pubblica amministra­zione. La legge infatti dice che i medici possono optare tra due regimi libero profession­ali: quello cosiddetto intramoeni­a, cioè all’interno delle strutture pubblica, e quello extramoeni­a, cioè presso i privati. Una volta scelto il primo, però, scatta il rapporto esclusivo e non è più possibile eseguire prestazion­i al di fuori dell’ospedale o del distretto.

Secondo il procurator­e regionale Paolo Evangelist­a, titolare del fascicolo, il dottor Christian Perosa, medico fisiatra assunto dell’Usl 4 di San Donà, non si sarebbe attenuto a queste norme, continuand­o a esercitare la libera profession­e anche al di fuori degli ambulatori pubblici. E aveva quantifica­to in oltre 21 mila euro il «danno erariale», cioè quella somma che aveva percepito violando il rapporto di esclusivit­à. Il medico, d’accordo con il suo legale, piuttosto che affrontare il processo di fronte ai giudici contabili, ha deciso di usufruire della nuova formula prevista dalla legge, quella del «rito abbreviato»: se l’è dunque cavata pagando 10.669 euro, la metà della contestazi­one. (a. zo.)

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