Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Riflessi e luce in «Attorno al vetro»
A Mestre la mostra che ripercorre l’arte vetraia tra manifattura e pittura
Nel gioco di riflessi e ombre, il vetro appare diverso a seconda della luce che ne attraversa la superficie e dell’occhio di chi lo osserva. A maggior ragione, poi, se è quello di un pittore che ne riporta la luce sulla tela. A partire da oggi, la mostra «Attorno al vetro e il suo riflesso nella pittura» indaga i rapporti tra l’arte vetraria radicata sull’isola di Murano e la sua rappresentazione nella pittura europea tra il XVII secolo e il XX secolo.
Fino al 25 maggio 2018 oltre 150 opere esposte al Museo del Vetro di Murano approdano in terraferma, al Centro culturale Candiani di Mestre: vasi, coppe, bottiglie, calici, candelieri e brocche decorati con le tecniche di tre secoli di arte vetraria, alla cui fama hanno contribuito anche i dipinti. Assieme ai vetri, circa trenta di queste opere sono arrivate fino a Mestre, prestate dalla veneziana Ca’ Pesaro e da varie gallerie dello Stivale – dalla Pinacoteca di Barletta al Maxxi di Roma, fino alla Fondazione «CRTrieste» - e da alcuni collezionisti privati. I dipinti spaziano dalle nature morte – che fanno la parte del leone - alle scene di vita quotidiana e alle installazioni contemporanee.
Molti i nomi degli artisti esposti al Centro culturale Candiani, da Christian Berentz, Pietro Falca detto Longhi, Astolfo De Maria, Giorgio Morandi, Margherita Moscardini, Giovanni Soccol. In tutte le opere appaiono sono raffigurati in vetro, ciascuna rappresentata in uno stile diverso. La mostra chiude la rassegna «Corto Circuito» di quest’anno e preannuncia nuovi eventi culturali di rilievo in terraferma per l’anno prossimo.
«L’intento della mostra è leggere le opere attraverso la prospettiva del vetro, che con il Rinascimento entra nell’olimpo delle arti ma che fino a Tiziano e agli artisti delle nature morte era un elemento accessorio nei dipinti– ha spiegato Chiara Squarcina, curatrice della mostra – I vetri aprono invece un mondo nei dipinti, come accade per i tessuti, dall’aiutare la datazione fino a suggerire messaggi subliminali dell’autore».
«Abbiamo accettato la sfida di uscire da Venezia centro storico per andare nei territori confinanti: ora il vetro di Murano entra dove normalmente si respira il profumo dei popcorn – ha aggiunto Mariacristina Gribaudi, riferendosi al cinema al piano terra del Centro Candiani - Va bene così, bisogna aprirsi: è la cultura che si fa alla portata di tutti, in un luogo frequentato dalle famiglie con bambini e da giovani». Nei mesi dell’esposizione saranno attivi anche percorsi per ragazzi e adulti, guidati anche dalla curatrice, alla scoperta dell’arte vetraria. In programma aperture straordinarie anche per andare incontro al pubblico: per Natale, Capodanno e nei fine settimana di gennaio la mostra sarà visitabile anche la sera fino alle 22.