Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Trecento in corteo: gli studenti che sognano strutture sportive invece di case per turisti
«La città non è in vendita, ridiamo gli spazi a chi li vive». E’ lo slogan dietro cui hanno marciato in più di trecento ieri mattina, partiti da campo San Polo per arrivare fino a San Francesco della Vigna e quindi al cortile dell’istituto Sarpi. Studenti, professori, ma anche residenti e commercianti, rappresentanti di associazioni cittadine e comitati di quartiere, ieri erano ammassati intorno al grande striscione realizzato dai ragazzi del Benedetti-Tommaseo, tutti uniti per chiedere che l’area degli ex gasometri non sia trasformata in un complesso di appartamenti, sottratta definitivamente alla cittadinanza a favore di turisti in cerca di bed & breakfast e locazioni settimanali. Dalle 9 a mezzogiorno, mezza città è stata attraversata dal corteo di protesta, che ha fatto tappa sul ponte di Rialto, a San Bortolo – dove i manifestanti si sono anche concessi un intermezzo musicale a base di chitarre amplificate - in campo San Giovanni e Paolo e davanti ai portoni delle scuole interessate. «Quello era uno spazio pubblico, non capiamo perché sia stato ceduto a privati – hanno detto i ragazzi parlando dal megafono – Come se non bastasse, nei primi progetti era prevista la nuova palestra per gli oltre duemila iscritti di Benedetti, Tommaseo, Algarotti e Sarpi, ma nelle piante attuali la struttura è stata spostata, trasformata in una sorta di capsula da incastonare all’interno dell’unico spazio scoperto dell’istituto di Santa Giustina, in barba a tutte le norme di sicurezza e nell’impossibilità di ospitare più di una classe per volta». «Ripensiamo il progetto, ripensiamolo insieme e troviamo gli spazi per le attrezzature sportive nell’area degli ex gasometri – è l’appello del preside del Benedetti-Tommaseo, Roberto Sintini – Si tratta di una necessità reale dei ragazzi, che oggi sono costretti a raggiungere l’Arsenale per fare educazione fisica». Alcuni professori avrebbero già contestato le planimetrie, disponibili online, a causa delle mancate vie di fuga: «Abbiamo segnalato da due anni la totale assenza di uscite di sicurezza, sia al Comune che alla Municipalità che ai vigili del fuoco», spiega una docente.
Proprio nel cortile del Sarpi si è conclusa la manifestazione,
Sindaco Non c’è alcun progetto presentato per quell’area
con gli studenti che avviavano una raccolta firme per farsi ascoltare in Comune e, guardando verso le strutture arrugginite dei vecchi gasometri, provavano ad immaginare quanto piccola potrebbe essere una palestra che debba sorgere in quello spazio limitato. Ad allarmare i giovani, nei giorni scorsi, sono stati i primi lavori di bonifica avviati nell’area in disuso. In realtà l’intervento in corso è di Italgas, vecchio proprietario a cui il Tar ha imposto di bonificare lo spazio. «Durante l’estate, con il caldo, dalla melma si vedono salire grosse bolle che, quando scoppiano in superficie, rilasciano un forte odore di metano. È evidente che lì sotto stia macerando di tutto», raccontano i residenti dei due condomini affacciati sugli ex gasometri.
L’area era di proprietà del Comune che la fece acquistare a Veritas per realizzare un centro di accoglienza per i pellegrini del Giubileo del 2000, mai arrivati. L’azienda pubblica a sua volta la vendette all’Immobiliare Del Corso di Mogliano che l’ha ceduta a una società di Modena.
Ma non c’è alcun progetto in corso o presentato, ha detto ieri il sindaco Luigi Brugnaro. «Forse qualcuno ha tirato fuori il vecchio progetto, che non è mai stato approvato – replica alle polemiche - ma non si può protestare per un progetto che non c’è. Io ero uno che a scuola protestava, ma i ragazzi devono sollevarsi per questioni concrete. Invece così si finisce per guastare anche le occasioni in cui si avrebbe ragione. Evidentemente c’è qualcuno che fomenta la protesta, è il momento».