Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Rapinati in camera ma il bandito era un altro cliente del b&b
Incastrato dalle telecamere, fermato all’aeroporto
Hanno aperto la porta della camera e si sono ritrovati davanti un uomo che prima li ha minacciati e poi derubati. Terrorizzati, due turisti inglesi ospiti di un bed and breakfast di Tessera hanno chiamato le forze dell’ordine e denunciato tutto. Ma non erano gli unici a soggiornare al «Dolce Laguna» di via Alessandria quella notte. In un’altra stanza c’era un uomo di origini cilene che a sua volta ha raccontato di essere stato derubato. Peccato che non fosse vero e che questo fosse solo un tentativo di depistaggio. Le indagini hanno dimostrato infatti che era lui l’autore della rapina e che dopo il colpo era tornato tranquillamente nella sua stanza a dormire. «Lo hanno incastrato le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza», racconta Michele Bordignon, titolare del bed and breakfast a due passi dall’aeroporto Marco Polo. «Sono stati due giorni difficili — dice —. Mercoledì mattina mi hanno chiamato dicendomi che le porte della struttura erano aperte, allora sono corso subito lì». Il titolare è stato informato che due turisti inglesi erano stati aggrediti. Il rapinatore probabilmente li aveva aspettati in camera. Girovagando nella struttura durante la notte era riuscito a trovare il pass per aprire la porta della stanza della coppia e, quindi, ad entrare. «L’ospite inglese ha detto di aver notato forse una pistola nascosta sotto uno straccio in mano al bandito — spiega Bordignon —. Ma non era sicuro che fosse armato, era sotto choc». I due inglesi hanno dovuto assecondare le richieste del malvivente, consegnandogli tutti i soldi che avevano nei loro portafogli: circa 200 euro lui e 150 lei. Il rapinatore, una volta arraffato il bottino, si è allontanato ma non è fuggito. E’ semplicemente rientrato in camera, come se nulla fosse e, poche ore dopo, all’arrivo delle forze dell’ordine ha inventato di essere stato a sua volta una vittima. «Già all’inizio c’era qualcosa che non convinceva, ma lui ha riferito che gli erano stati portati via i soldi», spiega il titolare.
Nella sua stanza, però, c’era ancora un iPad. Qualcosa che, generalmente, i ladri si portano via per poi rivendere. Gli investigatori hanno indagato a 360 gradi, senza escludere alcuna ipotesi. Anche perché tra i residenti di via Alessandria nessuno si era accorto di niente. «Mi sono svegliata e ho solo visto le auto delle forze dell’ordine», spiega una signora che abita nelle vicinanze. Venerdì pomeriggio gli investigatori sono riusciti a chiudere il cerchio:. «L’uomo ormai aveva lasciato la struttura, il suo aereo sarebbe decollato dal Marco Polo alle quattro del pomeriggio — spiega Bordignon —. Sono stati bravi perché sono riusciti a fermarlo prima». Il cileno in aereo non ci è mai salito. E’ stato arrestato e aveva anche un passaporto falso. Domani è prevista l’udienza di convalida di fronte al gip del tribunale di Venezia Roberta Marchiori.
Processo L’uomo, un cileno, aveva anche il passaporto falso