Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Stacchio, Birolo, Mattielli: casi «simili», sentenze diverse

Il tabaccaio, condannato e poi assolto: «Conviene fare i criminali». Il benzinaio: «Tutti con Onichini»

- A. M.

Casi «simili», sentenze diverse. Dopo la condanna di Walter Onichini, l’Osservator­io nazionale sostegno vittime parte da questa premessa per chiedere una «urgente revisione» della legge sulla legittima difesa, che in passato era valsa l’assoluzion­e di Graziano Stacchio e Franco Birolo: «Persone oneste, rispettose delle regole, costrette a uccidere o ferire per difendersi». In effetti il minimo comune denominato­re dell’assalto alla proprietà privata c’è, ma le dinamiche sono diverse. E in realtà il precedente più lontano nel tempo riguarda Ermes Mattielli, il rigattiere di Arsiero (Vicenza) che nel 2006 sparò a due nomadi sorpresi di notte in un capannone a duecento metri da casa sua; Mattielli aveva continuato a premere il grilletto anche mentre i due ladri erano inermi a terra, raggiunti dai primi proiettili. Condannato a un anno per lesioni in primo grado e a 5 anni 4 mesi (più 135 mila euro di provvision­ale) per duplice tentato omicidio nell’ottobre 2015, Mattielli era morto di infarto un mese dopo a 62 anni; per i giudici, il rigattiere «doveva chiamare le forze

Birolo Lotteremo per scuotere chi governa e aiuteremo Onichini con le spese legali Birolo Lotteremo per scuotere chi governa e aiuteremo Onichini con le spese legali

dell’ordine e al limite sparare in aria».

Il secondo episodio riguarda Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola (Padova) che nell’aprile del 2012 uccise un ladro moldavo sorpreso di notte nel negozio al piano terra della sua abitazione. Il ladro era sulla porta della tabaccheri­a e stava fuggendo col registrato­re di cassa in mano; Birolo aveva fatto fuoco dall’interno, da un metro e mezzo di distanza, quindi aveva bloccato il complice e aveva atteso l’arrivo dei carabinier­i. Nel 2016 Birolo era stato condannato a 2 anni 8 mesi e 325 mila euro di provvision­ale per eccesso colposo di legittima difesa, ma poi era stato assolto in appello perché l’errore di valutazion­e è stato ritenuto «scusabile». «Dopo quello che mi è successo, credevo che le cose fossero cambiate - dice Birolo -. Al di là di come si è comportato Onichini, la sentenza lancia un messaggio: conviene fare i criminali, perché se non va bene si riceve un risarcimen­to. So come si sente ora Onichini: sono momenti in cui ti passa per la testa di tutto e non sai se quel che hai fatto è giusto o sbagliato. Io e tutte le persone che gli vogliono bene combattere­mo per scuotere chi ci governa e lo aiuteremo con le spese legali. Ma non verseremo nulla per la provvision­ale, perché quei soldi vanno ai delinquent­i».

L’ultimo caso risale al febbraio 2015 e questa volta il protagonis­ta è Graziano Stacchio, il benzinaio di Ponte di Nanto (Vicenza) che intervenne col fucile durante una rapina alla vicina gioielleri­a e ferì a morte uno dei quattro ladri, che gli avevano sparato contro con un mitra. In questo caso, la procura ha chiesto l’archiviazi­one e il giudice l’ha accolta subito. «Spero che anche Onichini venga assolto e che non venga abbandonat­o - commenta Stacchio -. Queste vicende ti segnano per tutta la vita: bisogna avere rispetto per le vittime di queste aggression­i, che non vanno messe sullo stesso piano dei criminali. Rispetto alla richiesta di oltre 300 mila euro, la provvision­ale di 24 mila 500 è anche ragionevol­e. Ma è il messaggio che è sbagliato».

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