Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Aeroporto, stadio, Tav Tessera nuovo polo » Il Marco Polo verso l’Asia
MESTRE Prende il telefono e chiama subito la fidanzata, incurante della presenza delle telecamere: Alice, abbiamo vinto un viaggio a Chicago». L’urlo dall’altra parte della «cornetta» non lascia molto spazio alla fantasia. Elia Piazzon, 26 anni di Montecchio Maggiore, ha «solamente» avuto la fortuna di essere il diecimilionesimo passeggero del Marco Polo nel 2018.
E’ il record dell’aeroporto di Venezia mai arrivato a tanto. Da gennaio ad oggi i passeggeri sono aumentati dell’8 per cento, e la previsione di chiusura del traffico del 2017 è di 10,4 milioni, grazie soprattutto ai voli internazionali. «Siamo orgogliosi per i i livelli dell’offerta che abbiamo saputo costruire negli anni e che si è andata arricchendo di nuovi vettori e destinazioni», sottolinea il presidente di Save Enrico Marchi. Oggi sono oltre cinquanta le compagnie aeree che operano sullo scalo (Volotea e Easyjet hanno scelto Venezia come una delle loro basi) per più di cento città, che aumenteranno ulteriormente nel corso del prossimo anno. Novità importante sarà il volo giornaliero di linea su Chicago che American Airlines opererà a partire da fine maggio, ma anche i collegamenti con il Far East con la nuova tratta Venezia-Seoul, e Venezia-Pechino che il presidente spera di annunciare nei prossimi mesi.
Sono numeri che confermano Venezia gateway italiano: «Una volta eravamo uno dei tanti aeroporti del Paese, oggi siamo sullo stesso piano di Roma e Milano», sottolinea Marchi. Fondamentale sono stati i rapporti con le compagnie «veri partner» e gli investimenti: i 360 milioni degli ultimi cinque anni che hanno portato ad espandere l’aerostazione, adeguare i finger anche per poter accogliere l’Airbus 380 che trasporta 850 passeggeri in una volta sola, realizzare le nuove caserme per vigili del fuoco e della Guardia di Finanza; e i 530 milioni previsti da qui al 2021. Sono tutte le opere previste nel master plan 2021 approvato a fine novembre dal governo che dà il via libera anche alle opere di mitigazione e compensazione per il territorio. «L’assessore Boraso stia tranquillo — risponde il presidente al Comune —. Le opere le faremo, dovevamo aspettare il documento di conformità urbanistica per partire. Non ho ancora visto invece la convenzione che il Comune doveva firmare con Enac per disciplinare tutti gli interventi di compensazione».
Tra le opere future c’è lo sviluppo del terminal verso sud con l’ampliamento dell’area extra Schengen (prima pietra a primavera promette il presidente di Save) e il terminal T2 accanto alla darsena per creare la porta tra Venezia e Mestre: qui nei prossimi mesi partiranno le procedure di esproprio. Ma c’è anche la ferrovia, che Marchi chiede da tempo: l’obiettivo è di partire con i lavori entro il 2021, «iter e burocrazia permettendo». «A differenza di altri settori del trasporto — sottolinea il manager citando come esempi negativi il Passante e la vicenda delle grandi navi — siamo sempre riusciti ad adeguare le infrastrutture alla crescita dei passeggeri in maniera armonica». C’è spazio anche per Tessera city: «Tra diretti e indiretti al Marco Polo lavorano diecimila persone, una piccola città, che potrebbe ampliarsi con il nuovo stadio e, forse, un parco a tema: sono convinto che con il supporto del sindaco si potranno realizzare tutti quegli investimenti che permettano di avere a disposizione infrastrutture per un grande polo economico nella parte a nord della città storica».
In primavera i lavori per ampliare il terminal