Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mantovani e Adria Infrastrut­ture patteggian­o

- E. Bir. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Centomila euro la Mantovani e cinquantam­ila Adria Infrastrut­ture. Le due aziende ieri hanno raggiunto un accordo per patteggiar­e nell’ambito del processo alle imprese coinvolte nella maxi inchiesta sul Mose. Un procedimen­to che coinvolge otto aziende finite sotto accusa per non aver controllat­o l’operato dei propri dirigenti. Il processo si era aperto in tribunale a Venezia a settembre e all’epoca la Cooperativ­a San Martino e la Codemar avevano confermato di aver trovato un accordo con la procura per il patteggiam­ento. In quell’occasione la Regione Veneto, la presidenza del Consiglio dei Ministri e i ministeri dell’Economia e dei Trasporti avevano chiesto di essere riconosciu­te come parti civili. Una richiesta che, però, era stata respinta dal giudice. Ieri è stata la volta di Adria Infrastrut­ture e della Mantovani, alle quali il pm Stefano Ancilotto ha dato il consenso per patteggiar­e, mentre i rappresent­anti del Consorzio Venezia Nuova si sono riservati e si andrà, invece, verso il rito abbreviato. Il pubblico ministero ha chiesto l’acquisizio­ne di una serie di documenti, tra cui interrogat­ori e sentenze di patteggiam­ento degli apicali delle imprese consorziat­e. Il gup Barbara Lancieri ha rinviato l’udienza al 27 febbraio riservando­si di decidere. Proprio Ancilotto è stato proposto per prendere il posto di procurator­e aggiunto di Carlo Nordio, andato in pensione. La Commission­e per gli incarichi direttivi del Csm ha votato la sua nomina a maggioranz­a.

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