Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Accordo tra Consorzio e Mantovani Mose: lavori sbloccati, stipendi pagati
All’azienda i soldi per i dipendenti. Nel 2018 cantieri per 35 milioni, ridotti gli esuberi
Spiraglio per la Mantovani ma anche per il Mose. Ieri infatti è stato concordato in prefettura un percorso per risolvere le problematiche occupazioni dell’azienda a fronte della procedura di mobilità di 172 lavoratori avviata dalla società. In sostanza da una parte il Consorzio Venezia Nuova si è impegnato a consegnare alla Mantovani entro febbraio lavori per almeno 35 milioni euro, dall’altra anticiperà subito una cifra che si aggira tra l’uno e i due milioni per permettere il pagamento degli stipendi degli operai. In questo modo l’azienda tornerà a lavorare anche in quei cantieri che aveva bloccato perché non veniva pagata.
Parlare di soluzione dei problemi però è ancora presto perché permangono i problemi di liquidità del Cvn (dopo che il ministero ha ritirato 216 milioni di residui degli anni precedenti), e le difficoltà della Mantovani pronta a comunque a ridurre i licenziamenti con la consegna dei nuovi lavori. Non a caso la società ribadisce la necessità di veder assegnati i cantieri per programmare le attività, ma definisce anche imprescindibile il riconoscimento, almeno in parte, dei lavori eseguiti e non ancora pagati, qualcosa come 40 milioni di euro. Proprio qualche settimana fa il giudice del tribunale aveva accolto la richiesta avanzata a fine ottobre dal gruppo di costruzioni costringendo il Consorzio a versare 3 milioni e 334 mila euro. E’ chiaro però che, nonostante il nuovo accordo, il Cvn impugnerà i decreti ingiuntivi, ma questa è un’altra partita. Grazie alla mediazione del Provveditore Interregionale alle Opere pubbliche Roberto Linetti, Confindustria, Ance, e sindacati, azienda e Consorzio Venezia Nuova, dopo una complessa e difficile discussione hanno comunque trovato un’intesa di massima. Nel dettaglio il Cvn si impegna a consegnare alla Mantovani nel corso dei primi due mesi del prossimo anno lavori per almeno 35 milioni di euro (quasi 24 di nuovi, gli altri sono quelli già in corso), di cui verrà anticipato il 20 per cento, di versare al più presto una somma congrua (tra i tre i quattro milioni di cui la metà probabilmente prima di Natale) al fine di provvedere al pagamento degli stipendi dei dipendenti per il periodo novembre/dicembre 2017 comprensivo della tredicesima. Per quanto riguarda invece la procedura di mobilità in atto l’azienda e le organizzazioni sindacali si incontreranno per valutare l’incidenza dei nuovi lavori sull’esubero già dichiarato. E’ evidente infatti che i cantieri che verranno assegnati all’azienda porteranno la società a rivedere i numeri dei licenziamenti, anche perché nell’intesa di ieri Mantovani si è impegnata di avvalersi delle proprie maestranze, tranne che per le lavorazioni specialistiche. Nonostante questo rimane comunque la tensione tra i commissari del Consorzio e i vertici della società.
Proprio mercoledì Giuseppe Fiengo era stato esplicito: «Non capiamo chi ha il controllo della Mantovani. E di certo non vogliamo lavorare con Baita, al momento non è chiaro se è andato via. Nelle cause che faremo per i danni chiederemo che gli sia interdetto di lavorare in laguna». La replica non si è fatta attendere, ed arriva dell’amministratore delegato Maurizio Boschiero, intervento anche ieri nell’incontro in prefettura: «Baita in Mantovani non l’abbiamo mai visto». Intanto l’intesa porterà gli stipendi ai lavoratori e farà riprendere i lavori del Mose.