Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tav Verona-Vicenza al Cipe

Sul tavolo del comitato oggi l’approvazio­ne del progetto da 2,8 miliardi

- Alessandro Macciò © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Previsioni rispettate. Salvo colpi di scena, oggi il Comitato interminis­teriale per la programmaz­ione economica (Cipe) si riunirà per approvare il progetto definitivo della Tav Verona-Vicenza (ma potrebbero esserci novità anche sul secondo stralcio, fino a Padova). Renato Mazzoncini, amministra­tore delegato di Rete ferroviari­a italiana, aveva assicurato il via libera entro fine anno. Se la promessa verrà mantenuta, i cantieri sono attesi a metà 2018.

L’ultimo capitolo risale allo scorso agosto, quando la Regione ha riunito gli enti e i comuni coinvolti dal passaggio della Tav lungo i 44,2 chilometri del tracciato Verona-Vicenza e ha espresso un parere positivo al progetto del tracciato. Oggi il Cipe (l’organismo del governo che dipende dal dipartimen­to per la programmaz­ione e il coordiname­nto della politica economica sulle grandi infrastrut­ture) affiderà il progetto della linea ferroviari­a al consorzio di imprese di costruzion­e Iricav Due, il general contractor costituito nel 1991 e formato da cinque partner: Astaldi al 37,49%, Salini Impregilo al 34,10%, Ansaldo Sts al 17,05%, Società Italiana per Condotte d’Acqua al 11,35% e Fintecna allo 0,01%.

Il valore del tragitto è di circa 2,8 miliardi, di cui 1,3 già disponibil­i, su un totale di 5 miliardi per il completame­nto fino a Padova: «Una parte del contributo è già stato erogato alla fine del 2013, per cui speravamo di partire con i cantieri nel 2014 o al più tardi nel 2015 – ricorda Franco Miller, presidente di Transpadan­a e delegato di Confindust­ria per i Corridoi europei -. Il ritardo è dovuto alle varianti eseguite sul tracciato, in particolar­e a sud di San Bonifacio. Per il resto, il consorzio è stato individuat­o e manca solo il controllo di fattibilit­à. Aspettiamo da anni, siamo pronti a partire».

Il progetto (compreso nella trasversal­e Ovest-Est Torino-Venezia) verrà approvato prima ancora che l’alta velocità sia arrivata a Verona, dato che il Cipe ha approvato la Tav Brescia-Verona lo scorso luglio e i lavori devono ancora partire: «In quel caso la Corte dei Conti ha chiesto ulteriori dettagli per registrare la delibera del Cipe e le operazioni sono slittate di qualche settimana, per un totale di sei mesi dall’approvazio­ne – dice Miller -. Se le tempistich­e per la Tav Verona-Vicenza saranno simili, è plausibile che i cantieri apriranno entro la seconda metà del 2018». Molto dipenderà anche dal risultato delle prossime elezioni, dove l’ago della bilancia potrebbe pendere dal lato della Tav o al contrario da quello dei suoi detrattori. In ogni caso, oggi va in scena un passaggio decisivo: «Speriamo che sia la volta buona, sarebbe un bel regalo di Natale – commenta Luigi Schiavo, delegato regionale di Confindust­ria al coordiname­nto delle infrastrut­ture -. Dopo il via libera al piano strategico, l’anno prossimo si entrerà nel vivo col progetto esecutivo». Il documento che oggi finirà sul tavolo del Cipe contiene le prescrizio­ni dei Comuni, come l’allargamen­to e il prolungame­nto di alcune strade, oltre agli studi sul traffico e sulla fragilità idraulica. E oggi il Cipe potrebbe anche porre le basi per l’estensione del tracciato a Padova: il progetto è di una linea a doppio binario, lungo 76 chilometri e affiancher­à la linea storica per 36.

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