Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Da Sonia, sposa del jihad, all’impresario trevigiano I veneti finiti nell’Isis
Non soltanto Meriem. La ventunenne fuggita da Arzergrande nell’estate del 2015 non è l’unica foreign
fighter partita dal Veneto per arruolarsi nella fila dell’esercito dei tagliagole. L’ultimo a essere inserito nelle liste dei combattenti (veri o presunti) è Fabrizio Pozzobon, 51 anni di Castelfranco Veneto. Cristiano, un passato da consigliere comunale della Lega Nord, Pozzobon era il titolare di un’azienda di termoidraulica. Poi la radicalizzazione, il viaggio a Istanbul nel dicembre 2016, dove si sono perse le tracce. Una foto, inviata a un amico sul cellulare, lo ritrae sorridente con sullo sfondo i palazzi di una città bombardata. Da lì - e dal suo profilo Facebook con «amici» jihadisti e foto di donne velate - il sospetto che si trovi in Siria. Sulla vicenda indaga il Ros di Padova e la procura antiterrorismo di Venezia. La stessa che gestisce l’inchiesta su Sonia Khedhiri, 23 anni, fuggita dalla sua casa di Onè di Fonte (Treviso) nell’agosto del 2014. Stando ad alcune testimoni avrebbe raggiunto l’Isis dove si sarebbe sposata nientemeno che con Abu Hamza, il numero due dello Stato Islamico, dal quale avrebbe avuto un figlio. A trasferirsi nello Stato Islamico, nel dicembre del 2013, anche due immigrati bellunesi: il bosniaco Ismar Mesinovic e il macedone Munifer Karamaleski. Quest’ultimo si troverebbe ancora in Siria, dove per alcuni mesi ha fatto da guardiano al ghanima, il deposito del bottino di guerra. Con lui anche moglie e figli. Mesinovic invece è morto, ucciso in una imboscata. L’ex moglie, a Longarone, ancora spera di riabbracciare il figlioletto Ismail, che oggi ha 6 anni e che il padre aveva portato con sé in quella sua folle impresa. Il piccolo potrebbe trovarsi nella cittadina di Manbij: in una nota della Polizia criminale si legge che le «Autorità dello Stato Islamico» hanno «consegnato il minore alle cure di una coppia di bosniaci». La procura di Belluno, però, ha già archiviato l’inchiesta.