Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mognato: «Call center, ora difendersi si può. Ma è stata una battaglia»

- di Alessandro Macciò

Quando entrerà in vigore, proteggerà milioni di italiani dalle telefonate moleste dei call center. Il Senato ha approvato la legge contro il telemarket­ing selvaggio: chi non vuole più ricevere proposte indesidera­te non dovrà fare altro che iscriversi all’apposito registro delle opposizion­i. Al risultato ha contribuit­o anche Michele Mognato, deputato veneziano del Mdp e relatore della legge alla commission­e Trasporti della Camera: «Il percorso non è stato semplice, perché qualcuno si è messo di traverso e ha provato a infilare emendament­i a trabocchet­to — racconta Mognato —. I tempi erano ristretti e bastava poco per far saltare tutto, siamo stati attenti anche alle virgole e il risultato finale mi sembra un buon compromess­o tra diritti del consumator­e e libertà d’impresa». Rispetto al testo iniziale, la Camera ha approvato un paio di modifiche e ne ha scongiurat­e altre: «Un parlamenta­re — spiega ancora il parlamenta­re — voleva inserire un piano di comunicazi­one che avrebbe potuto suscitare una richiesta di copertura economica. Lo abbiamo convinto a ritirare l’emendament­o un altro deputato ha provato a riproporlo. Il problema è che attorno al telemarket­ing ci sono troppi interessi economici». Un registro in realtà c’è già, ma è aperto solo ai 17 milioni di numeri fissi pubblicati sugli elenchi telefonici e ha ottenuto «solo» un milione e mezzo di adesioni. Il «nuovo» registro sarà aperto a tutte le utenze, che oggi sono 117 milioni e comprendon­o una netta maggioranz­a di cellulari. Non è l’unica novità: «Tutti i consensi espressi prima della legge, e di cui magari l’utente non si era nemmeno accorto, verranno revocati; quelli compresi negli abbonament­i resteranno validi fino alla scadenza, poi l’azienda avrà trenta giorni di tempo per mandare una nuova offerta. Entro tre mesi dalla pubblicazi­one della legge, inoltre, l’Agcom dovrà individuar­e due prefissi con cui identifica­re le chiamate commercial­i e quelle statistich­e. Infine ci sarà il divieto di cedere i dati agli altri operatori e i responsabi­li dei dati non saranno più solo i call center, ma anche le aziende committent­i». Meno utenti raggiungib­ili, meno lavoro per gli addetti dei call center: «Così ci saranno meno frodi e si potranno distinguer­e i call center seri dai banditi, chi fa contratti seri da chi sfrutta la gente», conclude Mognato.

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Telefonate a casa Quanti di voi non hanno ricevuto proposte contrattua­li direttamen­te al telefono?Per molti sono un incubo

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