Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mognato: «Call center, ora difendersi si può. Ma è stata una battaglia»
Quando entrerà in vigore, proteggerà milioni di italiani dalle telefonate moleste dei call center. Il Senato ha approvato la legge contro il telemarketing selvaggio: chi non vuole più ricevere proposte indesiderate non dovrà fare altro che iscriversi all’apposito registro delle opposizioni. Al risultato ha contribuito anche Michele Mognato, deputato veneziano del Mdp e relatore della legge alla commissione Trasporti della Camera: «Il percorso non è stato semplice, perché qualcuno si è messo di traverso e ha provato a infilare emendamenti a trabocchetto — racconta Mognato —. I tempi erano ristretti e bastava poco per far saltare tutto, siamo stati attenti anche alle virgole e il risultato finale mi sembra un buon compromesso tra diritti del consumatore e libertà d’impresa». Rispetto al testo iniziale, la Camera ha approvato un paio di modifiche e ne ha scongiurate altre: «Un parlamentare — spiega ancora il parlamentare — voleva inserire un piano di comunicazione che avrebbe potuto suscitare una richiesta di copertura economica. Lo abbiamo convinto a ritirare l’emendamento un altro deputato ha provato a riproporlo. Il problema è che attorno al telemarketing ci sono troppi interessi economici». Un registro in realtà c’è già, ma è aperto solo ai 17 milioni di numeri fissi pubblicati sugli elenchi telefonici e ha ottenuto «solo» un milione e mezzo di adesioni. Il «nuovo» registro sarà aperto a tutte le utenze, che oggi sono 117 milioni e comprendono una netta maggioranza di cellulari. Non è l’unica novità: «Tutti i consensi espressi prima della legge, e di cui magari l’utente non si era nemmeno accorto, verranno revocati; quelli compresi negli abbonamenti resteranno validi fino alla scadenza, poi l’azienda avrà trenta giorni di tempo per mandare una nuova offerta. Entro tre mesi dalla pubblicazione della legge, inoltre, l’Agcom dovrà individuare due prefissi con cui identificare le chiamate commerciali e quelle statistiche. Infine ci sarà il divieto di cedere i dati agli altri operatori e i responsabili dei dati non saranno più solo i call center, ma anche le aziende committenti». Meno utenti raggiungibili, meno lavoro per gli addetti dei call center: «Così ci saranno meno frodi e si potranno distinguere i call center seri dai banditi, chi fa contratti seri da chi sfrutta la gente», conclude Mognato.