Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
I vigili copiano Londra Bodycam sul petto
La telecamera non è TREVISO più solo quella ancorata a un lampione che domina la piazza, o all’incrocio fra due vicoli per un controllo capillare sulle strade del centro. Adesso è anche una BodyCam agganciata a un taschino sull’uniforme dei vigili di Treviso, collegata alla centrale operativa per registrare azioni o potenziali situazioni di pericolo e fornire informazioni, tutto in tempo reale. Il capoluogo della Marca diventa il primo in Veneto a testare una simile misura di sicurezza, in un progetto sperimentale che prende spunto dalle capitali europee. La telecamera, in poche parole, cammina fra la gente, raccoglie dettagli, si sofferma sui punti più nascosti e procede letteralmente a passo e ad altezza d’uomo.
Quindici BodyCam sono entrate a far parte della dotazione della polizia locale di Treviso, guidata dal comandante Maurizio Tondato, e rimarranno in città per sei mesi. Sono strumenti leggeri e pratici da applicare alla giacca e saranno segnalate da un adesivo, perché non si possano porre in alcun modo problemi legati alla privacy. Un’introduzione come questa ha inevitabilmente vantaggi e obiettivi multipli. Tutela non solo la cittadinanza, monitorando i luoghi più sensibili, ma anche l’agente che in questo modo segnala la propria posizione e tutto ciò che succede attorno a lui, come aggressioni
Incidenti e aggressioni, i video in full hd potranno essere usati come prova
o inseguimenti: potrà chiedere eventuali rinforzi e avere fonte di prova in sede di giudizio, dato che i video saranno prodotti in formato forense. Le immagini acquisite saranno salvate per sette giorni direttamente su un cloud protetto in centrale.
Gli operatori di turno avranno un aiuto in più in caso di incidenti stradali, di manifestazioni con elevata partecipazione, di situazioni di quotidiana responsabilità o di emergenza, per arrivare ai casi più preoccupanti di pericolo pubblico o disastri ambientali: tutto sarà filmato e salvato in alta definizione. «È un ulteriore e importante strumento per garantire la sicurezza in centro e nei quartieri – ha commentato l’assessore alla sicurezza e vicesindaco Roberto Grigoletto - per aumentare sempre di più la percezione di sicurezza dei nostri cittadini e degli stessi agenti della polizia locale, che potranno operare nell’esercizio delle proprie funzioni, scoraggiare condotte aggressive, tutelare i cittadini in modo poco invasivo e ad avere a disposizione fonti di prova».
A Londra, la polizia inglese ne ha in dotazione 22 mila. Treviso, cuore della Marca, con i suoi 81 mila abitanti si mette al passo con le metropoli: le 15 BodyCam arrivate ieri potranno essere utilizzate anche sulle auto di servizio e si aggiungono alle 135 telecamere fisse già dislocate in tutta la città. «Sono di fatto un terzo occhio in dotazione alle forze dell’ordine - spiega Loris Angeloni, country manager della ditta Axon che ha fornito a Treviso i 15 apparati per il test -. La telecamerina sarà in grado di registrare per 12 ore consecutive le immagini in versione full hd. Solamente con un doppio click partirà la registrazione, che terrà conto anche dei due minuti precedenti».