Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

E Zaia premia il gondoliere dal cuore buono

- Sara Civai

Un gesto di solidariet­à inaspettat­o, che nel giro di poche ore ha fatto il giro delle rete e l’ha reso famoso come il «gondoliere buono». Ma Lino Garbisi (in

foto) non poteva immaginare che con il suo gesto avrebbe riscosso tanta popolarità: «Ho fatto una cosa normale, che mi sentivo di fare. E l’ho fatta con il cuore. Tutta questa pubblicità mi imbarazza».

Mercoledì scorso Garbisi, responsabi­le del traghetto di San Marcuola, aveva appena concluso una corsa all’altezza di Rio Marin. È lì vicino che vede una ragazza in lacrime: si chiama Chiara Collot, ha 15 anni e dalla nascita è affetta da una forma di disabilità alla gamba destra che non le permette di camminare bene. Chiara, residente a Conegliano, mercoledì era in gita a Venezia con la famiglia e si era dovuta fermare per il forte dolore all’anca: «Stava piangendo e si vedeva proprio che stava male - racconta Garbisi -. Allora le ho detto: “monta qui”!, perché sapevo che aveva ancora il ponte della stazione da fare. Quello che mi interessav­a era restituirl­e il sorriso, così le ho detto in veneziano: “Ara che se no ti ridi te buto in acqua, non vogio più vederte pianser”. Ho tre figli e so cosa significa». Una risata ritrovata e poi il passaggio gratuito verso la stazione di Santa Lucia.

La solidariet­à dimostrata dal gondoliere non ha lasciato indifferen­te la famiglia della ragazza che, su Fb, ha raccontato l’accaduto («Per fortuna esistono ancora brave persone come lui», si legge nel post) e si è subito messa alla ricerca del gondoliere dal cuore gentile, di cui quel pomeriggio non era riuscita a carpire il nome: «La mamma di Chiara non sapeva come contattarm­i e, tramite un’amica, ha scritto un messaggio di ringraziam­ento sui social: poi un giro di condivisio­ni l’ha fatta risalire a me. Sono stato molto contento di quello che ho fatto - non mi è costato nulla - e lo rifarei non una ma altre cento volte». Il comportame­nto di Garbisi ha però colpito tanti. E il governator­e Luca Zaia ha deciso di invitarlo a Palazzo Balbi per consegnarg­li il gonfalone ufficiale della Regione: «Lo ringrazio per la bella dimostrazi­one di sensibilit­à e mi auguro che il suo gesto possa fare il giro del mondo, così come accade al contrario quando a Venezia qualcosa viene giudicato in modo distorto».

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