Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Code e traffico in tilt l’avvio dei saldi premia i negozi dei centri storici
I commercianti: 10% di incassi in più rispetto al 2017
Avvio con il botto per i primi saldi del 2018 che, almeno nel giorno del debutto, registrano un’inversione di tendenza. Complici la bella giornata e l’assalto ai negozi monomarca delle grandi firme, ieri le svendite invernali hanno attirato più code nei centri storici che nei templi della grande distribuzione. File fino alla porta nei negozi di Padova, Treviso, Vicenza, Mestre, un vero fiume nel cuore di Verona, per non parlare di Venezia, che però fa meno effetti perché alla folla perenne è abituata. «In effetti, tenendo conto del giorno lavorativo, i saldi sono partiti davvero bene — conferma Giannino Gabriel, presidente di Federmoda per Confcommercio Veneto —. Si è rilevato un aumento degli incassi tra l’8% e il 10% rispetto all’esordio del 2017, tra l’altro capitato di sabato: speriamo non si esaurisca nei primi giorni. Sono favorite le griffe, in tanti alla vigilia delle svendite sono andati a vedere e anche a provare capi firmati che poi hanno acquistato a prezzo ribassato. Ecco, l’altra novità della nuova stagione degli sconti è che c’è poca gente in giro a vedere: i consumatori hanno le idee chiare, sanno già quali esercizi scegliere, entrano a botta sicura e comprano».
Secondo i calcoli di Confesercenti, nel Veneto le svendite incassano 530 milioni di euro, su un indotto annuale che per la moda vale 3,3 miliardi. La spesa individuale parte da 160 euro per arrivare a 360, con un «picco» di 400 calcolato a Padova dall’Ascom. «La città del Santo e Verona sono le città in cui si spende di più — conferma Maurizio Francescon, presidente del Cescot, l’osservatorio economico di Confesercenti —. Archiviata un’estate disastrosa per l’abbigliamento, si è notata una ripresa dei consumi tra Natale, positivo soprattutto per i mercati, e la partenza dei saldi». La classifica dei capi più acquistati vede la moda giovane in testa, seguita da intimo, abbigliamento classico, accessori e pellicceria, maglieria e camiceria, calzature (novità, solo al sesto posto nonostante la passione delle donne per le scarpe) e la pelletteria. L’ottimo inizio vale doppio anche per la preoccupante concorrenza dell’e-commerce, ovvero lo shopping su Internet. «Nella nostra regione porta via una fetta di mercato pari al 10% — ammette Francescon — ma i consumatori devono stare attenti, sul web non hanno le stesse garanzie offerte in negozio. E poi in un certo senso è concorrenza sleale, perchè chi vende sui grandi portali con sede all’estero non paga le tasse». In compenso, osserva Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Padova: «Nonostante il 2018 sia iniziato con tante incombenze per le imprese, i buoni risultati dei saldi sono un segnale positivo che eviterà a più di qualche commerciante in difficoltà di gettare la spugna».
E se ieri i centri commerciali hanno registrato un normale afflusso (tranne la mattina, poco frequentata), l’outlet di Noventa di Piave, forte di 161 negozi e una media di 4 milioni di visitatori l’anno, comunica numeri da record. Complice l’ampliamento della cittadella delle compere, le presenze sono aumentate del 6% rispetto all’avvio delle svendite invernali 2017, tanto che alle 10 i 3mila posteggi interni erano già esauriti. Vigili e Protezione civile hanno dirottato gli altri veicoli nei park scambiatori della zona industriale, collegati con una navetta gratuita in funzione fino alle 23. File davanti a Gucci, Prada, Coach, Polo, Levi’s e Guess, dove la sicurezza scaglionava gli ingressi, e traffico in tilt sulla rotatoria, sulla bretella d’arrivo e all’uscita dall’autostrada, per la concomitante presenza di molti camion diretti in zona industriale. Anche oggi e domani l’outlet rimane aperto dalle 9 alle 21.