Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Siate la persona che ha aiutato una compagna a uscire dal buio» Moraglia con le detenute della Giudecca. Regali ai bambini

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«Auguro ad ognuna di voi di trovare un sostegno nella propria vicina e che, un domani, possiate tutte essere ricordate da almeno una compagna come la donna che, nel momento più buio e di peggiore difficoltà, l’ha aiutata a rialzarsi». Ha parlato di perdono – quello degli uomini e quello divino – di fratellanz­a e di rinascita, in una lunga omelia culminata con la speranza che quel luogo, nel cuore della Giudecca, non restasse «solo una prigione, ma piuttosto un’opportunit­à di crescita e migliorame­nto». Ieri pomeriggio, in anticipo di un giorno sull’Epifania, il patriarca Francesco Moraglia ha fatto visita alle detenute della casa circondari­ale femminile di Venezia, in quello che ormai è diventato un appuntamen­to che si ripete anno dopo anno. «Quando perdoniamo e riceviamo il perdono, ecco che come i magi seguiamo la stella, la via che ci viene indicata», ha insisto Moraglia, ricordando a tutti che il primo passo per migliorars­i è smettere di «parlare male, pensare male degli altri, anche quando ce ne danno motivo». Il patriarca ha poi distribuit­o i doni preparati per i nove bambini presenti, figli delle detenute, che hanno ricevuto un peluche ciascuno, dopo essere stati chiamati uno ad uno per nome; in risposta, le ospiti hanno portato all’altare per l’offertorio i frutti del loro orto e i prodotti della profumeria realizzati durante le ore di lavoro, e

Lavoro Sull’altare i prodotti dell’orto, della profumeria e della sartoria

quindi hanno donato al patriarca un cuscino da inginocchi­atoio – rigorosame­nte rosso e oro – cucito nei loro laboratori. Di 73 detenute attualment­e rinchiuse alla Giudecca, almeno una quarantina hanno partecipat­o alla messa (le guardie carcerarie, invece, sono dovute restare al lavoro) che è stata animata anche dai suoni di violini e percussion­i. Molto sentito il coro di «Tu scendi dalle stelle», che ha commosso le mamme che lo ascoltavan­o abbraccian­do il loro bambino. Al termine della funzione tutti si sono spostati nella sala comune, dove – sempre in compagnia di Moraglia – si è parlato ancora del Vangelo della giornata. (gi.co.)

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La carezza Il patriarca con la figlia di una detenuta

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