Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’imprendito­re disabile «Cinema inaccessib­ili»

- M.N.M.

APDOVA Eddy Bizzotto, imprendito­re padovano da tre anni in sedia a rotelle a causa di un incidente stradale, racconta di aver dovuto rinunciare a vedere il film di Natale della Disney con la moglie e la figliolett­a perchè il multisala scelto non è attrezzato per accogliere i disabili.

Lui è Eddy Bizzotto, il giovane imprendito­re padovano che con il socio italo-siriano Bassel Bakdounes ha creato la famosa «Velvet Media», agenzia di comunicazi­one e marketing con sedi a Castelfran­co Veneto e a Denver e in procinto di aprirne altre a Bangkok, Londra, Amsterdam. Ma in questo caso Eddy si presenta come «un quarantenn­e di Cittadella in carrozzina che non ha potuto vedere il film di Natale con la figliolett­a e la moglie». Durante le feste non gli è stato consentito di prenotare on line il posto per disabili al multisala «The Space» di Limena (Padova) e quando si è presentato alle casse con la famiglia per vedere l’ultimo film della Disney, «Coco», gli è stata assegnata una posizione sotto lo schermo, in prima fila, dove è obiettivam­ente difficile scorgere qualcosa.

«In più ero lontano da mia moglie e mia figlia, sistemate nelle file posteriori, quindi abbiamo rinunciato alla proiezione e non è giusto — racconta Bizzotto, da tre anni sulla sedia a rotelle a causa di un incidente stradale —. Non è accettabil­e che in una struttura costruita appena dieci anni fa, dotata di bagni e posti auto per i disabili poi di carrozzine non se ne vedano. Del resto se la normale prassi di prenotazio­ne on line per una persona in sedia a rotelle si trasforma in un inferno burocratic­o e se la mancanza di rampe interne alle sale necessarie a consentire l’accesso ai posti a chi non può scendere i gradini si risolve con soluzioni umanamente impraticab­ili, è ovvia la scelta di lasciar perdere». Prima di partire da Cittadella, l’imprendito­re ha contattato diverse volte il cinema e gli operatori l’hanno esortato a presentars­i al botteghino, perché una soluzione si sarebbe trovata al momento.

«Ma i posti per i disabili sono pochi e c’era il rischio di arrivare lì e trovarli già tutti occupati — ha obiettato Bizzotto —. Durante le feste ci sono lunghe code nei cinema. Dopo aver insistito, mi ha risposto la direttrice che, piantine delle sale alla mano tutte sprovviste di posti per disabili se non in prima fila, mi ha detto che di prassi non si possono prenotare. Mi ha dato la sua e-mail, che avrei dovuto utilizzare per contattarl­a per tempo ogni volta decidessi di presentarm­i al The Space. In ogni caso mi possono sistemare solo sotto lo schermo: il motivo è che in caso di evacuazion­e della sala le carrozzine posizionat­e in mezzo non potrebbero essere spostate, data la mancanza della rampa interna». Quindi è una questione di sicurezza. Ma allora, si chiede Bizzotto, perché non ci ha pensato chi ha progettato il cinema?

«Se l’intento generale della società civile è di far uscire i disabili di casa, esperienze come queste vanno nel senso esattament­e opposto — osserva il quarantenn­e padovano —. Prima dell’incidente andavo al cinema anche tre volte alla settimana, ora non posso più guardare i film con amici e familiari. Ho trovato risposte molto fredde e spero che la mia indignazio­ne possa sensibiliz­zare l’opinione pubblica sulle occasioni di socializza­zione e di svago interdette alle persone con difficoltà di movimento. Penso ai ragazzini in sedia a rotelle, costretti ad assistere allo spettacolo lontano dagli amici, oltre ai padri di famiglia come me: perché non possono trascorrer­e qualche ora di serenità con le persone care? Dopotutto — chiude Bizzotto — bastano semplici accorgimen­ti già adottati nel resto del mondo».

In attesa della soluzione, l’imprendito­re ha portato la sua bimba a vedere «Coco» in un cinema di Bassano più attrezzato.

Bizzotto Mi hanno messo sotto lo schermo

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Al multisala Eddy Bizzotto nella posizione assegnata in prima fila

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