Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

In fila per il selfie con Di Maio «Bonifiche, i soldi si trovano» Il candidato M5S a Marghera: «Sbarcate qui i turisti?»

- Monica Zicchiero

Le nonne lo baciano, MESTRE madri, figli e padri si mettono in coda per un selfie e lui si concede a tutti con un sorriso per centinaia di scatti, spesso clicca da solo sullo schermo del telefonino che i sostenitor­i gli consegnano. Senza servizio di sicurezza, neanche l’ombra di un cordone di protezione, si fa avvicinare, toccare, abbracciar­e, salutare. Bagno di folla ieri in piazza Ferretto per Luigi Di Maio, il candidato premier del Movimento 5 Stelle impegnato nel giorno dell’Epifania in una full immersion tra Vigonovo, Mestre e Marghera in un corso accelerato sulle questioni aperte: il crac delle popolari, le grandi navi, la messa in sicurezza della zona industrial­e di Porto Marghera. In piazza i fan non gli chiedono lavoro, sicurezza, meno tasse, immigrazio­ne controllat­a. Non gli chiedono nulla. Lo incitano, scandiscon­o «o-nestà», applaudono. Ma qualche problema c’è, a cominciare da Porto Marghera. «Non crediamo più sia l’epoca in cui si baratta la salute col lavoro o la crescita – dice – Gli impianti oggi hanno tutte le tecnologie a disposizio­ne per diventare industrie 4.0 o industrie non inquinanti. La messa in sicurezza va completata. Servono 300 milioni? Vanno usati i milioni già stanziati e per quelli che mancano, la tassa dell’1% in più sul gioco di azzardo offrirà fondi sufficient­i», assicura. Il complicato glossario della laguna–marginamen­ti, progetto Pif, Mose, conca di navigazion­e, grandi navi, Marittima e progetti alternativ­i - l’ha imparato in corsa in due ore di giro in barca tra i canali industrial­i, la Fincantier­i, Grandi Molini, la centrale Palladio dell’Enel («Quelle a carbone le chiuderemo tutte entro il 2020»), accompagna­to dagli attivisti Claudio Giubbilo, Vera Antale e la consiglier­a Sara Visman e filmato al capogruppo in Regione Jacopo Berti. Il primo impatto è proprio con le palancole arrugginit­e della cintura di sicurezza infissa intorno alle macroisole in- dustriali e portuali che però è incompleta, ha buchi in corrispond­enza dei punti più complicati dove passano condotte e oleodotti («Sono stati spesi 800 milioni ma abbiamo ancora un problema di inquinamen­to»). Poi sotto la Holland American Line in costruzion­e alla Fincantier­i. «Un grande orgoglio italiano», sorride Di Maio ma via via che il motoscafo si avvicina, si volta e preoccupat­o e ammette: «Un po’ impression­a, sta nave». Toccato con mano il tema grandi navi, si informa sullo stato dei progetti. I transatlan­tici dovranno approdare proprio a Porto Marghera, «Ma dove li facciamo sbarcare i turisti?», sgrana gli occhi. Mentre dalle navi, dalle barche e dalle banchine, incassa saluti e applausi, si informa sui posti di lavoro persi, se ci sono progetti di riconversi­one, se l’incidenza dei tumori è più alta a causa dell’inquinamen­to. «Ambiente e salute ora sono compatibil­i – conclude – Perché siamo alla quarta rivoluzion­e industrial­e».

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(foto Errebi) Piazza Ferretto Il candidato premier M5S con i fan

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