Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Effetto panevin, allarme per lo smog Duecento chiamate ai vigili del fuoco

Odore acre, valori cinque volte sopra i limiti. Inutile l’appello al sindaco di vietarli

- G. B.

Chi è tornato a casa venerdì VENEZIA sera si è subito accorto che l’aria aveva un odore acre, chi non è uscito è stato invaso dall’odore di bruciato alla mattina, aprendo le finestre. E alcuni si sono sentiti bruciare occhi e gola. Non a caso il centralino dei vigili del fuoco è stato intasato di telefonate di allarme con oltre duecento chiamate, qualcuno addirittur­a temeva che ci fosse stato un incendio in qualche fabbrica di Marghera, altri che avesse preso fuoco un negozio o un palazzo vicino a casa. Venerdì sera invece, sono stati bruciati i primi falò dell’Epifania e, complice la nebbia mattutina il fumo nell’aria tanto che i rilevatori di Arpav hanno iniziato a registrare, di ora in ora, livelli di Pm10 sempre più allarmanti.

Allo 8 la stazione di parco Bissuola, punto di riferiment­o dell’Agenzia regionale, segnalava 218 microgramm­i di polveri sottili a metro cubo d’aria, alle 10 erano 254 e alle 12 il picco di 274. Il Pm10 aveva cioè superato di cinque volte il limite (50 microgramm­i). A Venezia, in rio Novo, la situazione non era migliore: 234 alle 8 e 201 alle 10, le concentraz­ioni erano praticamen­te identiche a via Tagliament­o. A Marghera, in via Beccaria, il picco a mezzogiorn­o di 168. Nel pomeriggio i livelli sono diminuiti, restando però ben sopra i limiti. Immediati i commenti sdegnati pubblicati sui sociale network contro i panevin dell’Epifania. Non se ne può più, se la tradizione ci danneggia, si cambi», i commenti più comuni, con annessi appelli all’intervento immediato da parte del sindaco per bloccare i falò di ieri sera. Invece tutto è stato regolare: nel tardo pomeriggio ci sono stati i panevin a Forte Carpenedo, a Catene e al parco Piraghetto nonostante gli appelli ad intervenir­e per far fronte all’emergenza smog in corso. In serata l’odore acre è tornato così come hanno ripreso l’impennata le polveri sottili. «Il sindaco adotti misure immediate a tutela della salute pubblica — hanno chiesto i pd Monica Sambo e Alessandro Baglioni —. Più volte abbiamo denunciato la scarsa attenzione di Comune e Città metropolit­ana sull’inquinamen­to atmosferic­o: le ordinanze che limitano le emissioni restano inapplicat­e e, in caso di blocchi del traffico, non ci sono controlli, serve un cambio di rotta».

Il protocollo sottoscrit­to tra Regione e Comuni prevede una serie di interventi per ridurre l’inquinamen­to, tra cui il divieto di falò privati all’aperto e, in caso di livello arancio e rosso d’emergenza, sarebbe previsto lo stop anche a fuochi d’artificio e panevin. Nei due giorni precedenti l’Epifania il Pm10 era, rispettiva­mente, a 39 e 47 microgramm­i, quindi nessuna emergenza certificat­a. Tra le tante polemiche, anche quella sui controlli ai falò: «Qualcuno verifica che non ce ne siano di abusivi e che usino solo ramaglie?», chiedevano molti online. Apparentem­ente, non ce ne sono stati, diversi panevin erano composti da bancali industrial­i.

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