Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La corsa sul digitale di Filoblu ora raddoppia nel mondo 4.0
La crescita nei ricavi è dell’800% in quattro anni. E del 50% nel solo 2017, rispetto ai 13,5 milioni dell’anno prima. E allo stesso modo gli specialisti al lavoro, nella sede centrale di Santa Maria di Sala, nel Veneziano - ma anche a Milano, Napoli, Lugano, Praga, New York, Hong Kong e Shanghai - sono saliti fino agli attuali 115. Paiono i ritmi di crescita delle medie imprese a Nordest negli anni del boom. Solo che a metterli a segno oggi è un’azienda digitale, Filoblu, specializzata nell’e-commerce per le griffe del lusso e della moda, da Lamborghini a Peuterey, da Caovilla a Santoni. E c’è di che riflettere per un Nordest refrattario a fare i conti davvero con la trasformazione digitale, di fronte alla progressione di un’azienda nata nel 2013 e che Deloitte ha inserito nel 2017 al terzo posto tra quelle italiane hi-tech a maggior crescita.
«Le opportunità per le medie aziende con il digitale sono enormi - profetizza Christian Nucibella, l’ingegnere gestionale che Filoblu ha creato nel 2013 -, se si comprende che servono una strategia complessiva di cambiamento dell’azienda, investimenti e lo sforzo di capire i clienti. Bisogna rimettersi a studiare. Alcune aziende hanno capito la portata della trasformazione in corso, altre faticano». Pur se gli esiti restano aperti: «All’estero sono più avanti di noi - aggiunge Nucibella -. Ma la capacità tutta italiana di curare il cliente resta un’opportunità». Il tempo a disposizione però non è molto: «Le cose cambiano rapidamente, un paio d’anni sono tantissimi. Decisiva è la qualità che le aziende come le nostre devono dare: i clienti rischiano di buttare soldi e perdere la fiducia. Consiglio di fare molte domande».
Per parte sua, Filoblu i prossimi passi li ha ben presenti: «Lavoreremo molto sui dati e sulla loro analisi - spiega Nucibella -, mettendo a disposizione dei brand un ‘cruscotto’ che aiuti a capire quel che accade e a sviluppare piani di business». Continuando ancora a crescere da soli. E guardando alla Russia come ad un possibile mercato in cui trovare partner e mettere gli appoggi logistici come già negli Usa, a Hong Kong e in Cina.
E con un ultimo sviluppo, che dal digitale risale verso il mondo fisico, attraverso il 4.0: «Guardiamo con interesse - conclude Nucibella - a come fornire strumenti utili. La gestione dei dati e gli esiti della loro analisi possono funzionare anche in ambito industriale. Stiamo compiendo progetti-pilota utili per aziende meccaniche e prodotti del canale Horeca».