Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Gasdia nuova sovrintendente dell’Arena
La nomina della cantante mette fine al commissariamento. «Non sono spaventata»
Una figlia dell’Arena a capo dell’Arena. A sorpresa, ma non troppo, il sovrintendente della Fondazione lirica sarà Cecilia Gasdia. Veronese, soprano di fama, volto anche televisivo negli anni 80 e 90, per mesi è stata indicata dai rumors come il prossimo direttore artistico. Invece è salita al gradino più alto, quello che consegna anche le chiavi «politiche» e strategiche dell’ente, perché sul suo nome si è trovato il compromesso tra il sindaco Federico Sboarina e il ministro della Cultura, Dario Franceschini.
La designazione della Gasdia è avvenuta nel primo pomeriggio di ieri con una riunione lampo del Consiglio di indirizzo appena costituito. Si chiudono così quasi due anni di gestione commissariale - correva l’aprile 2016 quando Flavio Tosi chiese la messa in liquidazione - e Sboarina può dichiararsi soddisfatto: «La Fondazione Arena riprende il suo percorso ordinario. La priorità? Resta quella che ho ribadito più volte nei tanti incontri che ho avuto in queste settimane, anche con la rappresentanze sindacali: la logica della squadra, perché tutti dobbiamo avere a cuore la lirica, che è il gioiello della nostra città. Una delle questioni fondamentali è quella che riguarda i lavoratori della Fondazione. Non dimentico che in questi ultimi tempi chi ha pagato sono loro, con il taglio degli stipendi e con il licenziamento del corpo di ballo. Il punto di forza, quello da cui ripartire, saranno loro. Da loro deve ripartire il rilancio. La scelta della Gasdia? Basata innanzitutto sul suo nome di artista conosciuta in tutta Italia, in tutto il mondo, la più importante che la nostra città ha espresso nel mondo della lirica, ma anche sulla esperienza che lei si è costruita nella direzione di organizzazioni musicali».
«Se il nuovo incarico mi spaventa? Guardi, io sono anche pilota d’aerei e non ho mai paura di niente - afferma il neosovrintendente, classe 1960, debutto a 22 anni e mezzo, nella Turandot di Puccini, regia di Giuliano Montaldo -. La sento molto mia l’Arena, qui ho iniziato i miei primi passi: comparsa da adolescente, ho cantato per tre stagioni nel coro. E poi le opere da artista, ho fatto moltissime stagioni, tra cui tante prime, con Zeffirelli e altri grandi nomi».
Parla della sua nomina come «quasi epocale, perché sarei la prima donna a guidare l’Arena dalla sua nascita come realtà lirica, cioé 105 anni fa. Ed epocale anche per il mondo della musica e delle Fondazioni, perché non ci sono tanti precedenti sulla nomina di artisti a sovrintendenti. Questa cosa mi riempie di grandissima gioia». Poi, quasi a parare il dubbio su una sua eventuale debolezza sul piano dirigenziale, rivendica: «Da quattro anni ho un’esperienza diretta nella produzione di spettacoli, visto che dirigo a Verona un’Accademia».