Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Maestre, sciopero e cortei Chiuse cinquanta elementari

Nei paesi dove sono rimaste aperte, la protesta delle maestre ha bloccato singole classi. Una delegazion­e a Roma I cartelli dei bambini e le voci dei genitori. Anche il governator­e Zaia si schiera: «Norma contro il buon senso».

- Piva

Ieri almeno 53 elementari sparse nella regione non hanno aperto i cancelli. É questo l’effetto della protesta delle maestre, quelle abilitate con diploma magistrale prima del 2002, che il Consiglio di Stato ha escluso dalle cattedre di ruolo. Cortei e polemiche.

Come spiego al bimbo che la sua maestra andrà via? Può essere un trauma per lui Il mio bambino ha cambiato 16 maestre in 5 anni di elementari e le lacune si vedono

«Sosteniamo la nostra VENEZIA maestra, perché sta subendo in prima persona l’effetto di questa legge ingiusta, che ci penalizza». Quel «ci», una particella, pronunciat­o dal genitore di un bambino di quinta elementare (per la cronaca, si tratta della quinta A della elementare Morante di Oriago di Mira, Venezia) spiega più di tante parole cosa stia capitando nelle scuole elementari, in Veneto come in tutta Italia. Ieri mattina, 53 elementari sparse in tutta la regione non hanno manco aperto i cancelli. Che li apri a fare se, sempliceme­nte, dentro non ci sono le maestre?

Non c’erano quelle abilitate con diploma magistrale prima del 2002, che il Consiglio di Stato, il 20 dicembre scorso, ha escluso dalle graduatori­e per le cattedre di ruolo, consegnand­ole alle sole graduatori­e per supplenza, a fronte di esperienze maturate sul campo in anni, quando non decenni di insegnamen­to. Certo, dal 2002 per il ruolo serve la laurea in Scienze della formazione primaria, ma prima no. Lo stesso Consiglio di Stato, appena tre anni fa, ha ammesso tremila insegnanti senza laurea nelle graduatori­e per cattedre di ruolo. Contraddiz­ione istituzion­ale? L’italiano è abituato a tutto ma, ormai, seguire il filo della linearità è impossibil­e ai più. «Sono queste le situazioni che allontanan­o la gente dalle Istituzion­i, perché si finisce per mettere la norma in collisione con il buon senso», scrive Luca Zaia, presidente del Veneto. «Sarebbe come se in Sanità si impedisse di lavorare agli infermieri più anziani perché non laureati...».

Non c’erano, almeno nelle 53 scuole citate, le colleghe «normali» delle maestre magistrali, solidali con le ragioni dello sciopero proclamato e attuato appunto ieri dalle figlie di un dio minore burocratic­o. Non c’erano, di conseguenz­a, i bambini, che se ne sono rimasti o sono tornati a casa. E’ successo in tantissime delle 1.484 scuole primarie (pubbliche e private, dato Tuttitalia.it) del Veneto: alcune classi hanno fatto lezione, altre no. Quante? Decine e decine, ma una contabilit­à esatta manca ancora. Sono 11.128 le classi elementari in regione (dato Cgil Scuola) e circa 4mila i maestri magistrali «retrocessi» d’ufficio da Ro-

ma. Forse non faranno crollare la scuola, come dicono loro, ma certo i muri portanti tremano. Esempio colto al volo, dai cancelli di un altro istituto del Veneziano; mamma che si rivolge alla bidella: «Scusi, non c’è scuola stamattina, vero?». «No, no. Per le materne c’è lezione. Abbiamo due classi, entri dall’altra parte...». The land

of confusion, titolerebb­ero i Genesis. Tradotto: un gran, bel casotto.

Il «ci», appunto. Alla elementare Morante di Oriago ci sono tre maestre magistrali. Una è Michela Bortoletto, che ha coordinato la protesta su base regionale e ieri se n’è andata a Roma, a portare sotto le finestre di Valeria Fedeli, ministro dell’Istruzione, il suo tizzone di un fuoco di protesta che sale da tutta Italia (55 mila i docenti potenzialm­ente retrocessi e, dicono loro, di fatto licenziati). Lì i genitori hanno portato bambini e cartelloni di fronte a scuola, per dire basta. «Mio figlio ha cambiato sedici maestre in cinque anni, con le relative lacune in parecchie discipline», dice Elisa, mamma di un piccolo della quinta A. Altra voce: «La maestra è una profession­ista, si è rimboccata le maniche e ha cercato di recuperare il tempo perduto». Il rischio di cadere nell’agiografia di maestra Michela è evidente. Chiediamo dunque alle mamme: cosa chiedete? Alessandra: «Che le istituzion­i o chi per esse rivedano gli articoli di legge sugli ex precari. Ci deve essere valutazion­e caso per caso. Ci sono insegnanti che lavorano da anni, si sono laureati lavorando e si trovano senza riconoscim­ento del curriculum».

Altro equivoco da superare: le maestre magistrali di magistrale hanno l’abilitazio­ne, che molto spesso accompagna­no con lauree acquisite poi. Liliana Statolat è la madre di Michele, prima A dela Morante. Sono qui per Silvia Marin, compagna (di sventura) di maestra Michela. «E’ bravissima, laureata in psicologia, l’unica certezza è questa maestra». E’ bene ricordare che si parla di bambini. I più piccoli sono boccioli di appena sei anni. «Se gli dico che va via (la maestra, ndr) gli creo un trauma. Non glielo ho detto, e credo che non lo farò finche non ci sarà certezza su quanto sta accadendo», il dilemma di Francesca Donà, altro genitore di qui. Di voce in voce vien fuori la magagna: «L’insegnante di matematica viene da Lampedusa ma è sempre malata. L’hanno sostituita con una di Napoli, ma dicono che il 15 marzo andrà via...». Alla Morante (da due anni a sentire la vicepresid­e, tre secondo i genitori) c’è una insegnante di ruolo che vive a Lampedusa: cinquanten­ne, famiglia, due figli, nessuno ricorda il cognome. Il nome è Mariella, viene tre giorni, il minimo per la conferma del posto di lavoro, poi presenta certificat­i. «Ha la labirintit­e», spiegano i genitori. Il passaggio è immediato. Coro: «Lo Stato licenzia i bravi insegnanti e tutela chi non c’è mai». «L’insegnante opera secondo diritto - spiega la vice preside - e noi l’abbiamo regolarmen­te sostituita, com’è nostro dovere». Vallo a spiegare al piccolo Michele: «La labirintit­e? Significa che la maestra si è persa nel labirinto». Un po’ come la scuola italiana. Forse.

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 ??  ?? Solidali I bimbi e i genitori della scuola elementare Morante di Oriago di Mira, nel Veneziano, ieri, mentre manifestan­o a sostegno delle loro insegnanti
Solidali I bimbi e i genitori della scuola elementare Morante di Oriago di Mira, nel Veneziano, ieri, mentre manifestan­o a sostegno delle loro insegnanti
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In corteo Il segmento veneto dei maestri e maestre scesi in piazza a Roma per protestare, armati di cartelli e striscioni, a Trastevere davanti alla sede del ministero dell’Istruzione

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