Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Caccia alla banda dei supermercati
A Venezia tre colpi fra Natale e Capodanno. Ascom: «Non c’è solo il terrorismo»
Sono in tre, a volto coperto. Colpiscono a a pochi minuti dalla chiusura nei supermercati del centro storico, armati di pistola. La dinamica è sempre la stessa tanto che le forze dell’ordine credono che dietro alle tre rapine messe a segno nelle ultime settimane ci sia un’unica banda. Tra Natale e i primi giorni di gennaio tre punti vendita sono stati presi di mira in città. L’ultima rapina risale a domenica sera alla Coop di calle Perdon, a San Polo.
Coprono i loro volti VENEZIA con berretti e sciarpe, entrano nei supermercati, estraggono una pistola e pretendono l’incasso. Una volta preso, si dileguano tra le calli e fanno perdere ogni traccia.
Il loro modo di agire è sempre lo stesso, per questo le forze dell’ordine credono che dietro alle tre rapine messe a segno nelle ultime settimane in altrettanti supermercati del centro storico ci sia un’unica banda. Un gruppo composto di almeno tre persone che sta creando un certo allarme tra chi lavora nelle attività commerciali. «I commercianti sono preoccupati», dice Roberto Magliocco, presidente dell’Ascom di Venezia.
Tra Natale e i primi giorni di gennaio tre punti vendita sono stati presi di mira in città. L’ultima rapina risale a domenica sera. Anche in questo caso i protagonisti sono tre banditi che hanno preso di mira la Coop di calle Perdon, al civico 1338 a San Polo. Sono entrati in azione dieci minuti prima delle 21, orario previsto per la chiusura. Come fanno sempre. Anche nei colpi precedenti avevano aspettato gli attimi prima che si abbassassero le serrande per agire.
Un orario che facilita tutto, visto che all’interno ci sono solo gli ultimi clienti. Erano in tre, ma solo uno di loro è entrato nel punto vendita. I due complici hanno aspettato all’esterno e hanno fatto da «pali», per accertarsi che non arrivasse nessuno. Il rapinatore entrato nel punto vendita ha estratto una pistola e l’ha puntata contro un dipendente, intimandogli di consegnare l’incasso. Un bottino misero, del quale il bandito e i suoi due complici si sono dovuti accontentare: circa 400 euro. Una volta presi i soldi i malvi- venti si sono allontanati a piedi, scappando tra le callette e sfuggendo alla polizia, arrivata qualche minuto più tardi, dopo aver ricevuto la segnalazione. Gli agenti hanno subito ascoltato le testimonianze dei dipendenti e preso le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza che, una volta analizzate, hanno dimostrato che il «modus operandi» utilizzato dal trio di rapinatori era una fotocopia di quello usato nei due colpi precedenti. Il primo, qualche giorno antecedente Natale, al supermercato Crai di Campo San Tomà. Qui i rapinatori, con i volti coperti da sciarpe e berretti, erano riusciti a farsi consegnare circa 1.800 euro. La settimana successiva, il 27 dicembre, avevano preso di mira la Coop di San Giacomo dell’Orio. In quest’occasione era andata meglio, perché erano riusciti a scappare con quattromila euro.
Domenica, a distanza di dieci giorni, un altro supermercato è stato derubato. «Ci lascia sorpresi che queste cose succedano quando c’è la massima sorveglianza in città per il terrorismo – dice Magliocco - Forse le forze dell’ordine dovrebbero avere più occhi anche per la delinquenza comune e non solo per i terroristi». Polizia e carabinieri stanno lavorando per individuare la banda. «Stiamo facendo tutte le indagini del caso – dice il questore Vito Danilo Gagliardi - E’ un fenomeno che sta dando fastidio». Da tempo una banda non prendeva di mira le attività commerciali del centro storico con tanta insistenza. «Sappiamo che il Comune ha già dei finanziamenti per aumentare le telecamere di sorveglianza – continua Magliocco - Speriamo che anche questo faccia da deterrente. Finora sono stati tutti episodi senza aggressioni fisiche per fortuna, ma c’è una certa preoccupazione diffusa soprattutto di sera».